Gli scambi
commissario straordinario per grandi gruppi in dissesto come Ilva o Alitalia, Laghi è in una posizione impeccabile per stimare l’azione della Bari: non ha conflitti d’interesse. Nel suo parere esprime forti dubbi che sia corretto un prezzo a 7,5 euro (già svalutato dagli oltre nove al quale la banca l’ha venduto a molti). Sembra davvero troppo. Però Laghi valida perché nota che a quel prezzo ha accettato di comprare un grande investitore esperto: si tratta di Aviva, con la quale la Bari ha stretto un contratto di banca-assicurazione. È possibile che il gruppo inglese abbia fatto un favore alla Bari e accettato il prezzo gonfiato, per poi rivalersi tramite il proprio accordo? Laghi lo esclude: un «advisor indipendente» (Kpmg) garantisce che il contratto tra Popolare di Bari e Aviva è a prezzi di mercato.
Ma quanto è indipendente l’advisor sul cui parere si regge il castello della valutazione della Popolare di Bari? In quel momento Kpmg lo sembra, per quanto può sapere Laghi. Non molto dopo però lo stesso consulente firma con la banca un lucroso contratto come advisor per la cessione di un grosso pacchetto di crediti in default. Le decine di migliaia di soci, che in quel momento hanno già comprato le azioni a più di 9 euro, non possono conoscere questi intrecci. Sanno solo che ora trasformare le loro azioni in denaro è impossibile. ● Venerdì scorso alle 11.45 si è svolta l’ultima asta sulla piattaforma HiMtf: un sistema digitale sul quale si possono scambiare i titoli di 14 banche, quasi tutte popolari, che rappresentano centinaia di migliaia di soci e sulla carta più di due miliardi di valore
Sovraofferta Sul mercato dedicato alle Popolari pioggia di titoli in offerta ma pochi acquisti
● Sulla Banca Popolare di Bari, prima azienda di credito del Mezzogiorno, con un valore teorico superiore al miliardo e quasi 70 mila soci, è avvenuto un solo scambio: qualcuno ha inserito un ordine a uno sconto del 16% sul prezzo-base di 7,5 euro e si è preso cento azioni. Nessun altro ha osato