Ostia va in piazza contro i clan Ma i partiti litigano sulla sfilata
Testata al reporter, Spada resta in carcere. Sì del gip all’aggravante mafiosa
Mentre Ostia manifesta il suo no alla mafia prima del ritorno alle urne e dopo l’aggressione al giornalista Rai, il gip dispone l’arresto di Roberto Spada riconoscendo l’aggravante mafiosa. La notizia circola nel corteo — duemila manifestanti — nato su impulso del Laboratorio civico X, a cui si è unita anche la sindaca di Roma Virginia Raggi che ha chiesto di non portare bandiere di partito. Ma la campagna elettorale in vista del ballottaggio per il Municipio, domenica prossima, ha fatto sentire il suo peso. I big del M5S c’erano quasi tutti: oltre a Raggi e alla sua giunta in Campidoglio — contestati da qualche manifestante —, hanno sfilato Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi, Paola Taverna, Laura Castelli e pure l’ex fedelissimo della sindaca Salvatore Romeo. Gli organizzatori hanno chiesto a Raggi di retrocedere nelle ultime file per evitare passerelle politiche.
E mentre la sindaca scalava il corteo attorniata dalle telecamere, i grillini si scagliavano contro i giornalisti chiamandoli «servi del potere», paradosso che il Pd, grande assente Tutte le notizie di politica con gli aggiornamenti in tempo reale, le fotogallery, i video, le analisi e i commenti nell’evento, ha cavalcato con una serie di dichiarazioni. La Regione Lazio era presente con l’assessore al Sociale Rita Visini e il presidente dell’osservatorio per la legalità Gianpiero Cioffredi. In corteo Mdp con Alfredo D’Attorre e Si con Stefano Fassina, nelle retrovie anche Michele Santoro e Vauro Senesi. Assente il centrodestra, al ballottaggio contro il M5S per il Municipio X, che ha parlato di mancato invito e di «strumentalizzazione» da parte di Raggi, ieri beccata da qualche coro di protesta prima che il corteo si spaccasse in due: i promotori dell’evento si sono fermati in piazza delle Sirene, Raggi e i grillini hanno raggiunto Nuova Ostia, feudo degli Spada.
«Ho fatto una fesseria, ma sono stato provocato dal giornalista e mi sono innervosito», ha detto Roberto Spada nel suo interrogatorio. La sua reazione violenta sarebbe nata da una domanda sulla separazione di suo fratello Carmine dalla moglie in quanto la maltrattava. «Fai lo stesso anche tu?», avrebbe chiesto il giornalista. «Ci ho visto nero per mezz’ora. Poi ho guardato il video in tv e sono rimasto a casa per la vergogna». Una ricostruzione che stride con l’evidenza delle immagini e che il gip Anna Maria Fattori, respinge. Pur non convalidando il fermo poiché non sussisteva il pericolo di fuga (l’indagato è stato trovato a casa), il giudice accoglie la richiesta di arresto, basandola sul riconoscimento dell’aggravante mafiosa. Il gip parla di «sconcertante cambiamento dell’espressione facciale dello Spada», che quando si rende conto di «non saper dare risposte serie e sostenibili secondo criteri di ordinaria intelligenza» si scaglia sul giornalista. Quanto all’aggravante mafiosa, «il contesto ambientale come anche la parentela di Spada — a sua volta indagato per associazione mafiosa — la rende inequivocabile». E ripete i concetti dei pm sull’aggressione in pieno giorno, davanti a una telecamera che Spada
Insulti ai giornalisti I big grillini e la sinistra presenti assieme a Raggi In corteo insulti ai cronisti: il Pd (assente) contro M5S
non si preoccupa poi di rompere. Atteggiamento «evocativo del disprezzo ad ogni reazione dello Stato e senso di impunità». Soprattutto, il gip rimarca il «contesto di omertà». La stessa riscontrabile quando Spada dice di non ricordare chi fosse con lui.