«Perché la Luiss ha scelto Milano Ora è meglio di Londra e Parigi»
Marcegaglia: preparare i giovani alla rivoluzione digitale è una priorità
Si chiama Milano Luiss Hub. È il nuovo avamposto della Luiss, libera università Guido Carli, nel capoluogo lombardo. Milleseicento metri quadrati in una zona centralissima. Dismessa da anni. Ora pronta, dopo 16 mesi di lavori, per ospitare mille studenti dei licei in alternanza scuola-lavoro, 20 start up, un laboratorio per artigiani digitali, spazi per eventi aperti al pubblico. Emma Marcegaglia — presidente della Luiss (ma anche dell’Eni e di Business Europe) — parla volentieri della nuova creatura. Ma chiacchierando il discorso va molto più in là.
Come presidente della rappresentanza degli imprenditori europei lei domani si troverà a Downing Street, a parlare di Brexit con la premier inglese Theresa May. L’uscita degli inglesi dalla Ue potrebbe aprire nuove opportunità per le università europee?
«Sì: e Luiss è pronta a coglierle. Le grandi università inglesi sono interessate ad avere basi in Europa. Stiamo valutando operazioni di cobranding. A vantaggio dell’offerta per gli studenti».
Era necessario per Luiss sbarcare a Milano?
«Mi lasci dire che “sbarcare” non è il verbo giusto. La nostra sede è a Roma, a Milano abbiamo voluto arrivare mettendoci Emma Marcegaglia al servizio di un progetto nato da un impegno condiviso con il Comune. E che vede coinvolti insieme con noi la fondazione Brodolini e ItaliaCamp. Detto questo, non c’è dubbio che oggi Milano sia tra le migliori città in Europa per fare business. Meglio per molti versi di Londra e Parigi, incredibilmente congestionate e con una peggiore qualità della vita».
La qualità della vita è un elemento di competitività?
«Certo. E lo sarà sempre di più in futuro».
Luiss prepara “la meglio