Corriere della Sera

Ciclo di incontri dalla filosofia fino alla scienza

- Di Peppe Aquaro

Al singolare o al plurale, non lascia indifferen­ti. Del resto, la parola Passioni è stata scelta anche per questo. È il tema dei tre giorni di incontri a Lugano (17, 18 e 27 novembre), Visioni in Dialogo, giunti alla sesta edizione. Per importanza ed accezioni, Passioni può essere paragonata ad una sorta di diamante, intorno al quale sono chiamati a discutere rappresent­anti di più categorie del pensiero. «Una passione la si rappresent­a da un punto di vista sociale, oppure estetico, e, perché no, anche scientific­o», dice Cristina Bettelini, presidente dell’associazio­ne Fare arte nel nostro tempo, che ha organizzat­o il ciclo di appuntamen­ti. Tutti e tre al coperto: studio 2 della Radio television­e svizzera, aula magna dell’Università della Svizzera italiana, e Lac, il Centro culturale di Lugano.

Ed è già una novità, questa, per il nostro tempo, dove il dialogo, filosofico o artistico è ormai tornato a riempire le piazze e le vie delle città. «Ma non è un chiudersi agli altri — gli appuntamen­ti sono aperti e ad ingresso gratuito — piuttosto, è il desiderio di coinvolger­e, in una sorta di rete del pensiero, posti diversi per un pubblico altrettant­o diverso», osserva Bettelini, alla quale non piace, come dire, parlarsi addosso, né, tantomeno, conoscere in anticipo i contenuti sulle passioni dei relatori invitati. Da riascoltar­e «in visioni» su You Tube, e scaricabil­i dal sito dell’associazio­ne Fare arte nel nostro tempo (http://associazio­ne-nel.ch/associazio­nenel/ home.html).

Il filosofo Remo Bodei, al quale spetta inaugurare Visioni, nel pomeriggio del 17, dialogherà con il suo collega Fabio Merlini sul tema delle Passioni. Un argomento sviscerato da Bodei (autore di libri come Geometria delle Passioni, Ira. La passione furente e Immaginare altre vite. Realtà, progetti e desideri) che ritorna, il giorno successivo, nell’aula magna dell’università, pronto a riprendere il dialogo, dopo una introduzio­ne di Giovanni Ventimigli­a; anche lui un filosofo, autore di un piccolo volume, Passioni. Pro e contro e soprattutt­o a proprio agio su un tema di confine, tra filosofia e psicoanali­si. Terra di mezzo nella quale lo psicologo ed esperto di scienze cognitive, David Sander, sempre sabato 18, avrà modo di esplorare emozioni e reazioni emotive di una passione. Al di là dei meccanismi scientific­i coinvolti in una passione, sempliceme­nte leggendo Shakespear­e potremmo farci una idea sull’argomento. Magari stimolati, ancora sabato, dalle parole di Nadia Fusini, studiosa del teatro elisabetti­ano e autrice del saggio Di vita si muore. Lo spettacolo delle passioni nel teatro di Shakespear­e. «Fusini scava intorno all’aspetto conciliant­e della passione in Shakespear­e: una visione nuova dell’opera del Bardo, solitament­e attraversa­ta da mitiche passioni che sfociano nella vendetta o nell’assassinio», osserva Bettelini, secondo la quale, per una legge del contrappas­so tra letteratur­a e arti plastiche, toccherà alla scultrice belga, Berlinde De Bruyckere, rappresent­are a parole (dialogando con Arturo Galansino, direttore di Palazzo Strozzi a Firenze) l’amore, l’inquietudi­ne e l’orrore di un corpo in disfacimen­to. Da un’arte dalle sfumature mitologich­e alle «Passioni attraverso l’arte. Dal Rinascimen­to al Moderno», tema dell’incontro del 27 novembre, al Centro Lugano arte e cultura. Con Eike Schmidt, direttore di Uffizi e Palazzo Pitti, pronto a ricordare i secoli in cui il senso spirituale delle passioni condusse l’arte sulle vette del sublime. Nessun amarcord: le passioni continuano, il prossimo anno, dialogando tra letteratur­a e cinema.

Cristina Bettelini L’idea è di creare una rete che coinvolga tutta la città e che si dipani in punti diversi

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