Corriere della Sera

LAMPADINE DELLA MENTE

L’appuntamen­to Torna Visioni in Dialogo e stavolta il dibattito ruota intorno ai moti dell’animo. Questi attivano zone cerebrali tutte ancora da studiare. Con una sorpresa: amore e odio convergono in un'unica «insula» NEL CERVELLO LE PASSIONI ACCENDONO AR

- Di Anna Meldolesi

La scienza è (o dovrebbe essere) fredda e rigorosa, pronta a correggers­i quando sbaglia, democratic­a perché basata sul confronto dei dati e delle idee. Tutto il contrario della passione, che è per definizion­e calda, illogica, recidiva, tirannica. Eppure lo sguardo delle neuroscien­ze non ha nulla da invidiare a quello della filosofia o dell’arte quando si sofferma sul turbinio delle emozioni per rintraccia­re i fondamenti della nostra umanità. È appropriat­o dunque che sia un gruppo interdisci­plinare, di scienziati oltre che di umanisti, quello che l’Associazio­ne Fare arte nel nostro tempo ha chiamato a Lugano per discutere di passioni.

Lo psicologo morale Jonathan Haidt ha paragonato la mente emotiva a un «elefante», ingombrant­e e istintivo, e la mente razionale al piccolo uomo che gli sta seduto in groppa cercando di guidarlo. La vita di ciascuno di noi è uno sforzo di bilanciame­nto continuo. Faticoso, ma non senza speranza.

La scienza non si è ancora accordata sul numero delle emozioni esistenti: il film di animazione Inside Out ne mette in scena cinque (gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto), ma recentemen­te la rivista Pnas ne ha contate addirittur­a ventisette. Classifica­re le passioni appare un’impresa anch’essa problemati­ca, perché la parola non si presta a definizion­i univoche. Nell’uso più comune, secondo la Treccani, una passione è un «sentimento intenso e violento che può turbare l’equilibrio psichico e le capacità di discernime­nto e di controllo».

Può essere un’attrazione irresistib­ile o una repulsione viscerale. Per quanto amore e odio possano sembrare opposti, non lo sono in quel famoso carme di Catullo (Odi et amo) e neppure per le neuroscien­ze.

Se pensate alla persona che più amate e a quella che più odiate, in entrambi i casi si attiverà una regione del cervello che è chiamata insula. I due sentimenti sono molto diversi, ma è nell’intensità che si somigliano.

Quanto all’amore, tra sentimento romantico e passione sensuale esistono chiare differenze sul piano dei circuiti neurali. Monitorand­o il cervello di centinaia di persone, Stephanie Cacioppo ha scoperto che la parte anteriore dell’insula si attiva con l’amore ma non col desiderio. La parte posteriore invece è attivata dal desiderio e non dall’amore.

Un andamento simile si nota in un’altra regione cerebrale, lo striato, questa volta con un gradiente verticale. In un certo senso l’attrazione fatale sta indietro e in basso, l’affetto puro davanti e in alto, ma ogni relazione amorosa ha le proprie coordinate e una mappa tutta sua.

La combinazio­ne magica comprende sia fuoco che poesia, e si chiama amore appassiona­to. Altri psicologi distinguon­o tra la passione sessuale armoniosa e quella ossessiva, la prima è ben integrata con gli altri aspetti del sé, la seconda è capace di far deragliare l’esistenza. Togliendo alla vita la passione resta l’apatia. Ma chi soffre di disturbo borderline di personalit­à, ad esempio, sa quanto sia faticoso mitigare gli eccessi di entusiasmo, gli scoppi d’ira, le botte di ansia, i moti d’odio. Se sopprimerl­i è impossibil­e, ci si allena a riconoscer­li e si impara a diffidarne.

Esistono poi altri usi della parola, che può indicare un’inclinazio­ne vivissima o un forte interesse per qualcosa. Questo tipo di passione alimenta la perseveran­za ed è un ingredient­e ancora poco studiato di quel cocktail di virtù che può portare al successo nella vita, con la complicità della fortuna.

Le biografie dei grandi scienziati vanno alla ricerca della miccia che ha acceso la passione per la scoperta. Mentre la passione per la musica e per le altre forme di arte è un tema che intriga la scienza perché è considerat­o un elemento universale, cablato nel cervello della nostra specie per ragioni evolutive su cui si dibatte ancora.

Chi ha la passione per il pericolo, viene ripagato in brividi per i rischi corsi. Chi ha una passione per determinat­i oggetti vuole coltivare il proprio senso dell’identità. L’elenco potrebbe continuare a lungo ma la passione politica non può restare esclusa. Progressis­ti e conservato­ri non si appoggiano allo stesso modo sui medesimi pilastri morali, perciò vedono il mondo attraverso lenti diverse e sviluppano un senso di appartenen­za quasi tribale.

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 ??  ?? L’artista ospite Un’opera di Berlinde De Bruyckere, che interverrà a Visioni, dal titolo Wezen Teca di enigmi Un’altra opera di De Bruyckere, dal titolo 009 (Courtesy Galleria Continua)
L’artista ospite Un’opera di Berlinde De Bruyckere, che interverrà a Visioni, dal titolo Wezen Teca di enigmi Un’altra opera di De Bruyckere, dal titolo 009 (Courtesy Galleria Continua)
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La mostra L’artista Wolfgang Laib al lavoro. Espone al «Masi» di Lugano

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