L’irritazione degli ex 007: «Il presidente è stato ingenuo»
Gli ex vertici dei servizi segreti sono rabbiosamente preoccupati. John Brennan, già direttore della Cia: «Per qualche motivo il presidente Trump sembra intimidito da Putin, impaurito da quello che potrebbe dire o che potrebbe venire fuori dalle indagini (sul Russiagate, ndr). Sta dimostrando di poter essere condizionato se qualcuno fa leva sul suo ego o se punta sulle sue insicurezze. Questo è molto, molto inquietante, un pericolo per la sicurezza nazionale». Aggiunge James Clapper, fino al 20 gennaio 2017 alla testa del National Intelligence, la struttura cui fanno capo le 17 agenzie americane: «Il fatto che Trump creda più alle parole di Putin che a quelle dell’intelligence è immorale. Penso che i cinesi e i russi siano convinti di poterlo prendere in giro». È la risposta di Brennan e Clapper, intervistati ieri mattina dalla Cnn, all’ultima o forse penultima uscita di Trump sul dossier russo. Sabato scorso, parlando con i giornalisti sull’Air Force One in viaggio verso Hanoi, il leader della Casa Bianca aveva commentato il fugace incontro con Putin. Aveva anche ricostruito la genesi dell’inchiesta sulle interferenze del Cremlino nella campagna elettorale americana. Le parole di Trump: «Da chi è stata condotta l’inchiesta? Ma dai, fatemi il favore… da tre vecchi ronzini della politica, Clapper, Brennan e James Comey (il direttore dell’Fbi licenziato da Trump il 9 maggio scorso, ndr)». Il giorno dopo, nella conferenza stampa con il presidente del Vietnam, il leader americano ha cercato di correggere: «Per quanto mi riguarda io sto con le nostre agenzie di intelligence, in questo momento guidate da persone di alto livello». Ma non è stato sufficiente per schivare anche questa polemica. Brennan ha replicato con durezza: «Il presidente dovrebbe vergognarsi». Il senatore repubblicano John McCain insiste sul punto chiave. Trump, lo ha ricordato ancora via Twitter, è convinto che Putin possa essere un fattore chiave per risolvere le crisi mondiali: dalla Corea del Nord alla Siria. «Pura ingenuità — osserva McCain — Putin non ha certo a cuore gli interessi americani».