Giletti, boom di ascolti Il ritardo dell’Auditel
Il primo posto della serata alla fiction «Rosy Abate» che ha conquistato il 20,1%, Fazio al 14,1 «Non è l’Arena» su La7 sfiora il 9% di share Il verdetto finale arriva con sette ore di ritardo
L’impresa di giornata la piazza Massimo Giletti. Nella gara degli ascolti il risultato che sorprende è quello del suo nuovo talk, Non è l’Arena, che domenica sera ha debuttato su La7 portando a casa un risultato eccezionale: ha raggiunto i 2 milioni di spettatori (1.969.000 a fare i precisi) con uno share del 9% (8,9% a esser esatti). È la seconda impresa. La prima il programma di Giletti l’aveva fatta grazie a uno scoop 10 giorni prima di andare in onda: Tulliani era stato arrestato a Dubai proprio mentre un giornalista della squadra di Non è l’Arena gli dava la caccia.
Grazie a questo risultato La7 è stata la terza rete in prime time (la fascia dalle 20.30 alle 22.30) dopo Rai1 e Canale5, quadruplicando di fatto i propri ascolti della fascia serale domenicale e raddoppiando il dato della giornata domenicale, dove fa registrare il 4,2%.
Giletti aveva aperto la puntata riannodando i fili di un discorso interrotto con i suoi spettatori: «Mio padre mi ha insegnato a non perdere mai la dignità, se avessi accettato il compromesso che mi offriva la Rai avrei tradito me stesso ma anche voi, i quattro milioni di spettatori che sono sempre stati i veri padroni dell’Arena. Ho versato lacrime, ma in fondo al tunnel c’e sempre una luce e si arriva in un mondo migliore». E il pubblico lo ha seguito.
Domenica sera sarebbero serviti quattro televisori per seguire gli appuntamenti più interessanti: da una parte il doppio debutto, Giletti appunto, e la fiction Rosy Abate; dall’altra le doppie conferme: il Che tempo che fa di Fazio e Le Iene di Italia 1. In una giornata televisiva eccezionale per i contenuti, c’è stato anche quel tocco di thriller che non guasta: i risultati degli ascolti sono arrivati con sette ore di ritardo, lasciando strascichi di polemiche e dubbi. Alla fine si è scoperto che è stata Rosy Abate a vincere la serata: la fiction di Canale 5 ha sfiorato i 5 milioni di spettatori (4.920.000) con uno share del 20,1%. Lo spin off di Squadra antimafia è ripartito dalla «resurrezione» della donna boss (interpretata da Giulia Michelini) che da Regina di Palermo è diventata una madre in fuga: si era fatta credere morta, ma ora — come nei migliori Beautiful — si è scoperto che morta non era.
Chi non ride è Fabio Fazio. La sua domenica tra la politica (con Luigi Di Maio) e pop (Anastacia e Umberto Tozzi) ha faticato parecchio e ha raggiunto il suo risultato peggiore da quando è partita su Rai1:
Che tempo che fa è stato visto da 3.767.000 spettatori con il 14,1% di share. La seconda parte del programma è invece risalita rispetto alla settimana precedente: Che tempo che fa – Il Tavolo ha ottenuto 2.551.000 spettatori (13,9%).
Sempre bene infine Le Iene: il programma di Italia 1 è stato seguito da 2.250.000 spettatori (11,4% di share) nonostante due servizi televisivamente forti tra politica pop e cronaca: prima lo scherzo a Travaglio, poi le accuse di molestie a Brizzi. Al direttore del Fatto hanno fatto credere che il figlio (ovviamente complice) volesse andare al Grande fratello vip. Padre incredulo di un figlio degenere, Travaglio era inflessibile di fronte alle insistenze del figlio che cercava di spiegare le sue ragioni: «Papà, mi hanno offerto un sacco di soldi, pensa, mi hanno promesso tremila euro...».