I protagonisti
«Devo ammettere di essermi sbagliato a essere così prudente sul Rosatellum. A sapere che sarebbe finita così, l’avremmo accolto con entusiasmo molto prima». Ormai è diventata una costante. Ogni qualvolta si ritrova a compulsare le rilevazioni della fidata sondaggista Alessandra Ghisleri, con tanto di proiezioni sul numero dei collegi in cui il centrodestra è in vantaggio, Silvio Berlusconi sorride di gusto. Una vita a combattere l’idea di ritornare al maggioritario «che favorisce il centrosinistra», anni e anni a debellare «il virus del Mattarellum» per poi ritrovarsi, all’alba della lunga campagna elettorale del 2018, col centrodestra in netto vantaggio sui rivali. Ma visto che l’uomo non è di quelli che si accontentano, e visto che all’idea di avere una maggioranza netta per il centrodestra non s’è rassegnato, ecco che da Arcore hanno scoperto l’uovo di Colombo. Una specie di «partito dei sindaci», anche se nella formula vengono compresi soprattutto i governatori e i consiglieri regionali, «per provare a vincere ancora più collegi». Quello che per anni è stato il sogno proibito di un pezzo di classe dirigente del centrosinistra — all’epoca bollato da Massimo D’Alema come il gruppo dei «cacicchi» — adesso rischia di diventare la chiave per il ritorno del centrodestra.
Così è nata l’idea di dar vita a una mini task force per individuare sul territorio dei possibili candidati da schierare nei collegi già dati per persi. A occuparsene — su mandato di Berlusconi — sono Massimo Mallegni, già sindaco di Pietrasanta pronto al grande salto in