Licenziata l’infermiera che vaccinava per finta
Da ieri non ha più un lavoro Emanuela Petrillo, assistente sanitaria dell’Usl 2 di Treviso finita sotto accusa per aver finto di vaccinare bambini e adulti — così ipotizza la magistratura — buttando invece via le fiale inutilizzate. È stata licenziata. Sarebbero più di settemila i casi per i quali la donna è sospettata di aver finto le immunizzazioni e la maggior parte ai danni di bambini dei distretti sanitari di Codroipo, in provincia di Udine (tra il 2009 e il 2015), e poi nel territorio di competenza della Usl 2 di Treviso (dopo il 2015 e fino alla primavera scorsa, quando è scoppiato lo scandalo). «L’abbiamo licenziata per giusta causa perché non ha adempiuto agli obblighi contrattuali» ha detto il direttore generale dell’Usl 2 trevigiana Francesco Benazzi, aggiungendo di aver avuto anche i dati dall’azienda sanitaria Alto Friuli. Quei dati dicono che «quando lei ha operato da sola le persone vaccinate rispondevano soltanto per il 20,8% — spiega Benazzi — , mentre quando hanno operato altre assistenti sanitarie la risposta era del 92,5%». Le finte vaccinazioni avevano costretto l’azienda sanitaria 3 del Friuli Venezia Giulia a richiamare circa 5400 bambini, mentre i sanitari veneti ne avevano richiamati 500 fra bimbi e ragazzi. Tutto questo partendo da un dettaglio: i suoi colleghi avevano notato che, se vaccinati da lei, i bambini non piangevano.