SÌ AI MASCHI IN TUTÙ, IL REALISMO SUL GENDER DELLA CHIESA ANGLICANA
La notizia che la Chiesa d’Inghilterra apre ai transessuali nelle scuole che gestisce dice molto sulla società britannica e sul posto particolare che in essa occupa la confessione anglicana. Le nuove linee guida emanate per gli insegnanti stabiliscono che i bambini «dovrebbero essere liberi di esplorare le possibilità di chi potrebbero essere senza giudizio o derisione»: quindi ben venga se i maschi vogliono indossare un tutù, una coroncina o i tacchi alti, perché i piccoli «sono in una fase di sperimentazione della vita e non è necessario fissare delle etichette». Ma soprattutto «occorre evitare di definire irregolare, anormale o problematico il comportamento dei bambini solo perché non si conforma agli stereotipi di genere». Il documento è stato presentato dallo stesso arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, che ha colto l’occasione per condannare «ogni bullismo, incluso quello omofobico, bifobico o transfobico». Questa presa di posizione della Chiesa d’Inghilterra va di pari passo con la sempre maggiore accettazione che si registra nella società britannica nei confronti della fluidità di genere: già in molte scuole i maschi sono stati autorizzati a indossare uniformi femminili e a Londra nell’ultimo anno oltre duemila ragazzi si sono rivolti al Servizio per lo sviluppo dell’identità di genere: e sebbene ai minori non vengano proposte operazioni chirurgiche per cambiare sesso, si ritiene che siano oltre 800 i ragazzi e le ragazze sotto i 18 anni che si stanno sottoponendo a trattamento ormonale. La Chiesa anglicana ha semplicemente preso atto di questa realtà, come d’altra parte ha già accettato le nozze gay, cui offre la propria benedizione: concepita fin dallo scisma di Enrico VIII come un tutt’uno con la nazione, la Chiesa d’Inghilterra non si pone come un corpo separato dalla società cui detta i propri dogmi, ma piuttosto segue l’evoluzione del costume e lo rispecchia nella propria dottrina. È un modo diverso di concepire il rapporto tra fede e storia: può non piacere a tutti, ma a Londra ci sono ormai abituati.