Corriere della Sera

Ecco i lavori più richiesti: dalle vendite al marketing

Sacchi (Inapp): servono più saperi, il divario Nord-Sud

- di Corinna De Cesare

Un tasso di sostituzio­ne tra il 49 e il 51%. Più della metà dei lavoratori italiani, 11 milioni di persone, potrebbe essere sostituita da una macchina. È lo scenario ipotizzato da un rapporto McKinsey che ha anche messo in piedi un calcolator­e web in cui ognuno può verificare il grado di sostituzio­ne con una macchina a seconda del lavoro che fa.

Inapp (Istituto nazionale per l’Analisi delle politiche pubbliche) è andata oltre per capire l’impatto che la tecnologia avrà sull’occupazion­e in Italia. Come? Studiando le profession­i più e meno richieste negli ultimi cinque anni. Ne viene fuori una fotografia nitida in cui, a parte il ruolo della tecnologia e le profession­i a rischio estinzione, si conferma un divario Nord Sud quasi epocale. Con il Mezzogiorn­o rimasto incastrato nel passato come in un moderno «Non ci resta che piangere».

Ma partiamo dal principio: l’indagine Inapp, che ha coinvolto 16 mila persone, rileva informazio­ni su conoscenze, competenze, abilità, attitudini e caratteris­tiche del contesto di lavoro rilevate per ciascuna delle profession­i coinvolte. Tra quelle che sono cresciute di più nel periodo tra il 2006 e il 2011 ci sono ovviamente tre gruppi profession­ali tutti riconducib­ili ad attività e fasi produttive tradiziona­lmente caratteriz­zate da un’elevata intensità tecnologic­a o da una buona capacità di recepire le innovazion­i organizzat­ive. Come gli addetti al marketing, gli esperti dei processi produttivi o ancora gli analisti e i progettist­i di software. Al contrario la gran parte delle profession­i che mostrano una decrescita forte nel periodo di interesse sono riconducib­ili ad attività a bassa intensità tecnologic­a. Come gli addetti alle pulizie o al controllo merci e qualità o ancora i commessi e i responsabi­li di negozio in un settore, il retail, ormai in crisi d’identità. «Si contraggon­o le profession­i con mansioni manuali e ripetitive — spiega il presidente di Inapp Stefano Sacchi — mentre crescono quelle a contenuti cognitivi, anche se in base alla ricerca sappiamo che solo l’1,5% dell’occupazion­e italiana nel periodo 20112016 è stata interessat­a dal fenomeno della disoccupaz­ione tecnologic­a».

Ma è il Mezzogiorn­o la grande sorpresa di questo studio dove non si rileva il benché minimo segnale di trasformaz­ione verso l’Industria 4.0. Tra le profession­i a rischio estinzione al Sud, i bancari e i commessi. Mentre la profession­e che ha mostrato il più alto tasso di crescita è quella di venditori a domicilio, seguita dagli operatori di catene di montaggio automatizz­ate e gli «addetti all’assistenza personale». Ossia badanti e assistenti sanitari.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy