Dall’edilizia sociale al «venture capital» Asse Cdp, Cariplo e Bei
C’è un filo comune che unisce esperienze di imprenditoria sociale e del terzo settore che vanno da Finafrica, alla Fondazione Opere Sociali fino alla nuova Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore — presentata ieri dal presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti in occasione del lancio del programma Cariplo social innovation cui hanno partecipato anche l’ad delle Cassa Depositi e Prestiti Fabio Gallia e il vicepresidente della Bei Dario Scannapieco.
Il filo conduttore è la scuola di pensiero rappresentata dallo storico rettore dell’Università Bocconi Giordano Dell’amore «che non ha mai smesso di interpretare la finanza come uno strumento al servizio dell’uomo», ha ricordato Guzzetti. E che vede oggi uniti in uno sforzo di sviluppo comune Fondazione Cariplo, Cassa Depositi e Prestiti e la Bei.
Il programma Cariplo social innovation ha a disposizione un budget di circa 20 milioni di euro, 8,5 dei quali in capo alla Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore.Somme che serviranno per finanziare progetti innovativi di venture capital sociale. Le risorse sono destinate a crescere nei prossimi mesi perché il successo del programma di housing sociale (sviluppo di edilizia popolare di qualità) sviluppato congiuntamente nello scorso decennio da Fondazione Cariplo e Cassa Depositi e Prestiti, spinge quest’ultima a rendere disponibili nuovi fondi. La fiducia di Cassa Depositi e Presiti nell’imprenditoria sociale è testimoniata del resto dal lancio — annunciato ieri — di un bond di 500 milioni di euro che servirà per finanziare, su basi non assistenziali, le imprese che hanno sede nei territori terremotati o economicamente svantaggiati.
A questi due storici partner è pronta ad associarsi la Bei, che potrebbe attingere alle risorse del Fei, il fondo europeo per gli investimenti partecipato, appunto dalla Banca europea per gli investimenti. Tra i principali obiettivi del programma Cariplo social innovation c’è una vasta attività di formazione manageriale e rafforzamento organizzativo, considerati precondizione essenziale per lo sviluppo delle attività del terzo settore, talvolta carenti sotto il profilo gestionale. I nuovi progetti di venture capital che verranno vagliati a partire da dicembre potranno così essere sostenuti da un «capitale paziente» messo a disposizione da una finanza sociale matura e ad elevato «impact investing».
Innovation Il programma social innovation della Fondazione ha risorse per 20 milioni