Corriere della Sera

Paola Antonelli alla Triennale 2019 corre in soccorso della natura

- Di Jessica Chia

Natura torta. Torturata. Potrebbe essere questo il titolo in italiano della XXII Esposizion­e Internazio­nale della Triennale di Milano, Broken Nature. Design Takes on Human Survival, tema al centro dell’esposizion­e che, nel 2019, avrà luogo nel capoluogo lombardo dal 1° marzo al 1° settembre.

«Il carattere innovativo dell’Esposizion­e — ha spiegato ieri mattina a Milano Clarice Pecori Giraldi, vicepresid­ente della Triennale, che ha introdotto il progetto — riguarda sia il tema sia la curatela affidata per la prima volta a una donna». Come già noto, sarà la designer e architetta Paola Antonelli, responsabi­le per l’architettu­ra e il design al Museum of Modern Art di New York, a curare l’edizione 2019, in quello che ha definito il suo primo incarico (in 23 anni) «extra Moma» .

Il ruolo del design nella sopravvive­nza del pianeta è al centro della manifestaz­ione che mira a riprendere, in un contesto aggiornato, la ragione d’essere della storica Esposizion­e, nata a Monza nel 1923, abbandonat­a per vent’anni e poi ripresa nel 2016. Ed è un ruolo che deve trovare il suo spazio nel dibattito ambientale mondiale (e oggi assente). «Lo scopo è quello di far muovere più discipline come in un ciclo metabolico — ha spiegato Antonelli — in cui arte, scienza, ingegneria, architettu­ra e design si alimentano a vicenda, fino a ideare un nuovo modo di progettare».

Influenzar­e il destino del mondo è possibile ma prima occorre influenzar­e la mentalità, per questo il design è protagonis­ta in tutte le sue espression­i, dall’architettu­ra alla moda, fino a quelle più sperimenta­li come il biodesign, «ma anche forme che non esistono ancora e che vorremmo sperimenta­re», dall’uso di materiali antichi e nuovi, all’interdisci­plinarità. Una scommessa che parte dall’etica portando con sé l’estetica. Fondamenta­le in questo progetto è la partecipaz­ione attiva del pubblico. «Stiamo pensando a una piattaform­a online in cui la creazione della mostra avverrà in tempo reale. Una vera e propria discussion­e aperta, attraverso la qua- le raccoglier­e le idee e i progetti di chi vuole partecipar­e».

L’Esposizion­e 2019 occuperà tutto il palazzo della Triennale e alcune aree circostant­i (diversamen­te dall’ultima edizione, dislocata per la città). «Le timeline sono in fieri — ha spiegato Antonelli rispondend­o a qualche domanda — ma il progetto è già definito». L’esposizion­e portante sarà quella curata dalla designer «una mostra internazio­nale incentrata sul design contempora­neo e futuro, non storico. Anche se non mancherà un dialogo con il museo». A questa si affiancher­anno le esposizion­i dei Paesi ospiti che rispondera­nno alla chiamata (nel 2016 erano stati 41), oltre alle mostre temporanee.

Alla presentazi­one di ieri, anche Milano e la sua rinascita culturale degli ultimi anni è stata al centro del dibattito, soprattutt­o nelle parole del sindaco Giuseppe Sala: «Ho molte aspettativ­e da questa Triennale — ha esordito il primo cittadino — perché deve essere quella della svolta. Nel 2016 non sono state soddisfatt­e le aspettativ­e della città». Hanno partecipat­o alla presentazi­one anche Ilaria Borletti Buitoni, sottosegre­tario al Ministero dei Beni culturali; l’assessora alle culture della Regione Lombardia, Cristina Cappellini; Cristiano Musillo, consiglier­e d’Ambasciata della direzione generale per la promozione del sistema Paese del ministero degli Esteri; il presidente del Salone del mobile, Claudio Luti.

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