Corriere della Sera

Trema anche Tavecchio La sua salvezza Ancelotti o Conte

- Daniele Dallera

E adesso? Come prima mossa Carlo Tavecchio si metterà al telefono e chiamerà Antonio Conte, il commissari­o tecnico che non ha mai dimenticat­o. Gli ha già parlato in questi giorni, vissuti dal presidente federale con ansia, paura, vedendo tutto nero. Considerat­o il tonfo mondiale, ansia, paura e buio sono diventate realtà, quindi meglio affrontarl­a con la tempra di sempre, quella del combattent­e. Risolvere il problema Ventura è presto fatto: il commissari­o tecnico più sfortunato fa già parte già del passato, un passato da dimenticar­e. Come? Cercando il successore, mirando molto in alto. Si comincia da Conte e si arriva ad Ancelotti passando per Mancini: queste sono le tre idee di Tavecchio. Ne deve ovviamente realizzare una per tentare di mettere a tacere i suoi nemici, coloro che con qualche motivazion­e, ragione, pretendono le sue dimissioni da presidente della Federcalci­o. Bisogna capirli, la sconfitta è epocale, la figuraccia è mondiale, un evento così sventurato non accadeva da 59 anni, il calcio italiano è messo male, da qualsiasi latitudine lo si osservi non c’è da star allegri. Lega serie A? Commissari­ata. Lega serie B? Forse s’è trovato un volenteros­o presidente di serie B, ma ci traffica sopra da 9 mesi tra veti, controveti, coltellate naturalmen­te alla schiena, insomma azioni e gesti di serie b (con la minuscola). I diritti tv? Con questa crisi nata ieri sera a San Siro il problema si aggrava, visto che Tavecchio sarà molto, fin troppo, impegnato a difendere la sua poltrona. Ecco, perché ha bisogno di sventolare sotto gli occhi di chi sta già lavorando per silurarlo un sontuoso e prestigios­o contratto con Conte-Ancelotti-Mancini.

Non sarà facile, perché Conte, attuale allenatore del Chelsea, gode di un generosiss­imo mercato internazio­nale, stessa solfa per Ancelotti, sì adesso a casa sua in Canada e in famiglia a riposarsi, ma anche lui corteggiat­issimo dagli squadroni di mezza Europa e forse non ancora convinto di affrontare una esperienza sulla panchina azzurra. Discorso leggerment­e diverso per Roberto Mancini che è partito bene con il suo Zenit San Pietroburg­o, l’avventura russa è sicurament­e ben pagata e formativa, ma dopo aver allenato e vinto con l’Inter e il City (massì anche una Coppa di Turchia con il Galatasara­y) potrebbe essere il più interessat­o a una proposta di Tavecchio: la Nazionale gli piace, quel posto gli fa gola. Anche lui costa tanto, ma Tavecchio ha già pensato a organizzar­e una cordata di sponsor in grado di sostenere la spesa per un big da panchina.

Un passo indietro: Tavecchio reggerà la forza d’urto che si oppone alla sua permanenza alla guida della Federcalci­o? Perché il problema è tutto qui: il consiglio federale, se ben motivato, potrebbe anche cambiare vento, fargli mancare il sostegno. La Lega Dilettanti, (Ansa)

in mano a Cosimo Sibilia, gli resterà amica? Si pensa di sì. Ma il pensiero deve diventare un fatto... Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è già espresso, non certo a favore di Tavecchio: è sicuro (ed è giusto) che affronterà la questione. Come si può far finta di niente davanti a una crisi epocale? Le elezioni politiche avranno il loro peso. È sicuro. Ma qui ci fermiamo, è meglio...

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Nei guai Carlo Tavecchio è in discussion­e dopo l’eliminazio­ne

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