Il c.t. voleva metterlo in campo ma Daniele s’è rifiutato Non è servito l’abbraccio e il tifo costante di San Siro agli azzurri I tentativi inutili di Candreva e Immobile
perché in fondo qui a Milano tutto era cominciato: 1910, un 13 novembre come oggi, all’Arena, prima partita della Nazionale. Al Meazza non ci aveva mai perso l’Italia, la Federazione l’aveva scelto anche per questo: porta fortuna, si diceva, ed è vero. Non s’è perso nemmeno stavolta, ma è come se fosse. È stata una lunga notte di tregenda, dolorosa e infinita, un lento morire, una scena muta e triste. Ci hanno provato tutti, fino all’ultimo. Ci ha provato Ciro (Epa) Paolo Rossi Siamo fuori da casa nostra, il Mondiale. Un disastro... Ho visto poche idee chiare e molta ansia. È un momento difficile ma ripartiremo Immobile, quello che secondo Pablito Rossi avrebbe potuto salvarci, «perché in questo momento è il nostro uomo migliore». In testa alla Scarpa d’oro che è la classifica dei bomber europei, 18 gol in 15 partite, rinato nella Lazio di Inzaghi, a Stoccolma aveva pagato i movimenti fuori sincrono con Belotti: due prime punte, stesso movimento, così non si può. Stavolta accanto aveva Gabbiadini, reduce da una buon avvio di Premier al Southampton, il risultato non (Ansa) Rosario Fiorello Non voglio essere banale ma è ora che si vari una regola che imponga ai club una quota di italiani in ogni squadra. Almeno sette! (Ansa)
proprio ieri Gianluca Vialli aveva detto: «Sarà la grande occasione dei ragazzi più giovani, specie di quegli attaccanti che in un contesto internazionale non hanno mai lasciato il segno, è il loro giorno».
Forse una ragione c’era, se il segno non l’avevano mai lasciato. Forse questo sono, forse questo siamo. Un grande vuoto. Che almeno insegni qualcosa, la nostra Waterloo. (LaPresse) Matteo Salvini Troppi stranieri, dalle giovanili alla serie A: questo è il risultato. Hashtag #stopinvasione, più spazio ai nostri ragazzi pure nel calcio