Migranti, l’Onu accusa Ue e Italia
Video su ragazzi venduti come schiavi. Tajani: inaccettabile, l’Europarlamento verificherà
DAL NOSTRO INVIATO
L’organizzazione delle Nazioni Unite mette sotto accusa l’Unione Europea e l’Italia, che hanno frenato gli arrivi di immigrati in Europa finanziando le autorità della Libia per bloccarli o riaccettarli sul suo territorio. La dura denuncia dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, il giordano Zeid Raad Al Hussein, sui «terrificanti» campi di detenzione per migranti in Libia è stata ulteriormente drammatizzata da un video-choc diffuso dalla tv Usa Cnn su migranti venduti all’asta come schiavi in Libia. Al punto che la Commissione europea ha chiesto la chiusura di queste prigioni e il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha annunciato per oggi la costituzione di una delegazione di eurodeputati da inviare in Libia per verificare le violazioni dei diritti umani.
«Orrori inimmaginabili» hanno sconvolto gli osservatori Onu quando hanno visitato a Tripoli quattro centri di detenzione per migranti gestiti dal Dipartimento per la lotta all’immigrazione illegale del ministero dell’Interno libico. «La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità», ha protestato Al Hussein in un comunicato, dove ha definito «disumana» la politica della Ue e dell’Italia di finanziare le autorità libiche, perché «rischia di condannare molti migranti a una prigionia arbitraria e senza limiti di tempo, esporli alla tortura, allo stupro, costringerli al lavoro, allo sfruttamento e al ricatto». L’invito è a «non essere testimoni silenti della schiavitù moderna, di stupri e altre violenze sessuali, di uccisioni fuorilegge per evitare che persone disperate e traumatizzate raggiungano le coste dell’Europa».
La Commissione europea ha replicato ammettendo che
La denuncia Finanziare le autorità di Tripoli «rischia di esporre i detenuti alla tortura e allo stupro»