Corriere della Sera

L’islamica indifferen­te inventata da Mosca

- di Luigi Ippolito Gaggi, Mazza

Una musulmana che passeggia accanto alle vittime dell’attacco a Westminste­r. La foto è vera. Ma sulla Rete si moltiplica­no messaggi anti musulmani. Tutto sarebbe partito da uno dei falsi profili creati ad arte dalla «fabbrica di troll» che opera all’ombra del Cremlino.

La fotografia della donna «indifferen­te» diffusa da un software automatico

LONDRA La foto aveva fatto il giro di Internet scatenando un delirio di attacchi razzisti: ma oggi si scopre che era il frutto di una manipolazi­one della propaganda russa, gettata lì solo per creare odio e divisione sociale. Erano i giorni immediatam­ente successivi all’attacco a Westminste­r, nel marzo di quest’anno, quando un terrorista britannico lanciò la sua auto contro la folla sul ponte di fronte al Big Ben, uccidendo quattro persone, prima di accoltella­re a morte un poliziotto di guardia al Parlamento e infine essere abbattuto dagli agenti armati.

Poche ore dopo compare su Twitter l’immagine di una donna musulmana che apparentem­ente passeggia indifferen­te accanto alle vittime: la foto viene pubblicata da un account chiamato SouthLoneS­tar, stella solitaria del Sud, il cui autore si definisce «orgoglioso texano e patriota americano». Il commento all’immagine recitava: «Donna musulmana non presta alcuna attenzione all’attacco terroristi­co, cammina noncurante accanto a un uomo morente mentre controlla il suo telefono. Pregate per Londra, Islam al bando».

La reazione della Rete non si era fatta attendere: la foto veniva ritwittata a tutto spiano col prevedibil­e corredo di commenti islamofobi, tanto che l’autore dello scatto, Jamie Lorriman, si era visto costretto a intervenir­e per precisare che l’immagine era stata presa fuori contesto e che in altri scatti si vedeva chiarament­e che la giovane era sotto choc.

Ma ormai il danno era stato fatto e sulla donna musulmana si era scaricato un torrente di abusi, tanto che lei stessa si era infine rivolta all’associazio­ne «Tell MAMA» che difende le vittime dell’islamofobi­a: «Sono scioccata — aveva spie- gato la giovane — nel vedere in che modo una mia foto sia circolata sui social media. Ciò che l’immagine non mostra è che avevo parlato ad altri testimoni per cercare di capire cosa stava succedendo e vedere se potevo essere d’aiuto. Infine avevo deciso di chiamare la mia famiglia per dirgli che ero sana e salva».

Ma l’obiettivo del presunto «patriota texano» era chiarament­e un altro. Perché oggi si scopre che quell’account Twitter era in realtà un software automatico russo basato a San Pietroburg­o, utilizzato dall’esercito cibernetic­o di Vladimir Putin per disseminar­e fake news in Occidente. Da quello stesso indirizzo Twitter, mesi dopo l’attentato, erano partiti messaggi tipo «Spero che dopo il voto per la Brexit il Regno Unito comincerà a ripulire il Paese dall’invasione musulmana!».

Ora quell’account, comparso su una lista di siti legati al Cremlino pubblicata dai democratic­i americani, è stato chiuso. E i deputati di Londra stanno per lanciare un’inchiesta sulle interferen­ze russe nella politica britannica: i responsabi­li tanto di Twitter quanto di Facebook sono stati chiamati a testimonia­re.

A guidare l’indagine sarà Damian Collins, capo della commission­e digitale, cultura, media e sport di Westminste­r: il quale ha commentato che il caso della falsa foto mostra come i russi «stiano cercando di influenzar­e il dibattito politico nel Regno Unito, nonché incitare odio e aizzare le comunità l’una contro l’altra». E ha aggiunto: «È la dimostrazi­one che gli account Internet controllat­i dai russi sono stati attivi non solo in America ma anche in Gran Bretagna. Questa potrebbe essere soltanto la punta dell’iceberg».

 ??  ?? La foto che ha fatto il giro del mondo dopo l'attentato a Westminste­r del 22 marzo scorso e che ora è diventata un caso
La foto che ha fatto il giro del mondo dopo l'attentato a Westminste­r del 22 marzo scorso e che ora è diventata un caso
 ??  ?? Propaganda La foto scattata da Jamie Lorriman il 22 marzo e diffusa su Twitter da un falso account che stigmatizz­ava la supposta «indifferen­za» della ragazza
Propaganda La foto scattata da Jamie Lorriman il 22 marzo e diffusa su Twitter da un falso account che stigmatizz­ava la supposta «indifferen­za» della ragazza

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