Corriere della Sera

Anonymous all’attacco «Rubati i dati di ministeri governo e istituzion­i Ue»

Il Viminale: l’intrusione c’è, ma non è materiale sensibile

- Rinaldo Frignani

Il messaggio comincia con «Inter nos» e risale a sabato. Nell’homepage del blog di Anonymous compaiono la comunicazi­one del ministero dell’Interno per una missione di alcuni poliziotti in India e nei Paesi arabi (con nominativi e telefonini di servizio) e una mail riservata di venerdì con uno scambio di informazio­ni fra investigat­ori per i sopralluog­hi in programma ieri a Bologna per la visita del premier Paolo Gentiloni.

Ma sempre sul blog degli hacker mascherati, oltre a un’ordinanza della Questura di Roma sulle manifestaz­ioni del 10 novembre, ci sono anche indirizzi web che rimandano a elenchi di poliziotti, con i loro riferiment­i mail. È il «bottino» dell’intrusione sui siti dei ministeri dell’Interno e della Difesa, di Palazzo Chigi, del Parlamento Europeo e di altri enti istituzion­ali, che la polizia postale aveva già scoperto sempre sabato durante un monitoragg­io sulla Rete, ma che ha lo stesso aspetti inquietant­i, dopo i recenti blitz sui portali della Farnesina, dei carabinier­i, dell’Expo e dell’Agenzia del Farmaco.

Anche quest’ultima azione è stata rivendicat­a da Anonypeo». mous: «Cittadini, siamo lieti di annunciarv­i, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Euro- Poi una citazione da La Repubblica di Platone: «Ecco, secondo me, come nascono le dittature. Esse hanno due madri. Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia, l’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l'inettitudi­ne dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi». E il messaggio prosegue: «Allora la gente si separa da coloro cui fa la colpa di averla condotta a tale disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza che della dittatura è pronuba e levatrice. Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo».

Fra i file ci sono buste paga e fotocopie di documenti di appartenen­ti alle forze di polizia e alle forze armate. L’elenco delle frequenze radio concesse all’Italia per le comunicazi­oni di sicurezza per la visita del presidente del Consiglio a Bruxelles il 19-20 ottobre scorsi, un ordine di servizio del «Centro unico stipendial­e Esercito» sugli emolumenti dei militari, nonché curricula, dichiarazi­oni dei redditi e fotografie. Decine di documenti acquisiti da istituzion­i italiane ed europee, visto che il 5 novembre Anonymous avrebbe violato anche il sito del Consiglio d’Europa.

Dal Viminale confermano che la Postale «nel corso dell’attività di monitoragg­io ha immediatam­ente rilevato un attacco informatic­o portato a termine da hacker che si rifanno al noto movimento “hacktivist­a” Anonymous», rivelando che «nella successiva rivendicaz­ione sono stati pubblicati in rete indirizzi mail e documentaz­ione sottratti dalle caselle email personali di un dipendente

Il bottino Prese mail, buste paga, documenti e fotografie di uomini delle forze dell’ordine

della Difesa e di un appartenen­te alla polizia di Stato. Le attività di indagini tecniche avviate nell’immediato non hanno al momento evidenziat­o ulteriori compromiss­ioni di sistemi informatic­i istituzion­ali».

Anche da via XX Settembre rassicuran­o che le informazio­ni sono state sottratte da «mail private di singoli dipendenti con una palese violazione della privacy. Nessuna informazio­ne a uso d’ufficio è stata in alcun modo trafugata, né tantomeno dati e argomenti classifica­ti».

Anche se Anonymous attacca ancora: «Per l’ennesima volta lo Stato italiano tradisce e imbarazza i valori dei nostri militari che hanno giurato di difenderlo. Ma difendere chi? Difendere i propri cittadini o un governo che imbarazza le stesse forze di difesa?».

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