«Ema, Milano protagonista in Europa»
La visita in città e il sostegno del presidente Mattarella. Lunedì si decide la sede dell’Agenzia del farmaco
A sei giorni dal verdetto dell’Europa sul trasferimento dell’Ema, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sceglie Milano e in particolar modo l’inaugurazione del nuovo Campus di Humanitas University, come tappa ufficiale del suo viaggio istituzionale. Una full immersion tra ricerca, cultura e turismo. E soprattutto nulla di casuale, perché è proprio dall’ateneo dedicato alle «life sciences» che il capo dello Stato lancia il suo endorsement per la candidatura di Milano a ospitare l’Agenzia del Farmaco: «Confidiamo e speriamo che il successo sia pieno».
Per il capo dello Stato, la candidatura un risultato l’ha già ottenuto. «Questa vicenda, questo fronte, questo impegno ha manifestato la possibilità di una convergenza, di un impegno costante e comune di Governo, Regione e Comune per raggiungere un obiettivo che consentirebbe a questa città un ulteriore passo avanti nel protagonismo in Europa». Gioco di squadra. Lo stesso modello che portò Milano ad aggiudicarsi Expo, con tutte le istituzioni unite. «Incrociamo le dita per lunedì — dice scaramanticamente il sindaco di Milano, Beppe Sala che insieme al governatore Roberto Maroni ha accompagnato il presidente nel suo tour milanese —. Se vinceremo nessuno farà a gara per prendersi il merito e spero che, se non ce la facciamo, qualcuno rimasto in panchina non critichi. Abbiamo fatto un grande lavoro». «Abbiamo affrontato al meglio la gara, speriamo di tagliare per primi il traguardo» gli fa eco Maroni.
Giornata di inaugurazioni. Si parte con il nuovo Campus di Humanitas University. Alla cerimonia hanno partecipato anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Tre edifici immersi nel verde, 25 mila metri quadrati per ospitare 1.200 studenti provenienti da 31 Paesi del mondo; un Simulation Lab di 2.000 metri quadrati tra i più tecnologici e grandi d’Europa, aule high-tech, biblioteca digitale e residence per un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro. «Tutti possiamo vedere volgendo lo sguardo al passato, di quanto la ricerca abbia cambiato le condizioni di vita, migliorandole — ha detto Mattarella —. Basterebbe questa riflessione per sottolineare l’importanza primaria della ricerca, l’esigenza indifferibile di sostenerla in tutti i modi, organizzativi e finanziari».
Anche qui il presidente insiste sul gioco di squadra. «Superare i confini di tempo e spazio è il segno del nostro tempo, di quello che dobbiamo fare sempre di più. Humanitas University ha superato il confine del rapporto pubblico-privato, indicando una formula di successo. Ha superato l’ostacolo del tempo, organizzando un centro di eccellenza di straordinario valore. Ha superato l’ostacolo dello spazio, con la connotazione internazionale e il collegamento con tanti altri centri nel mondo e con tanti ricercatori e studenti di varia nazionalità e cultura».
Subito dopo il capo dello Stato ha inaugurato la biblioteca del Mudec, il museo dedicato alle culture del mondo. La terza tappa è al Touring club. Un breve sosta in prefettura dove ha incontrato una delegazione della Fondazione del Centro di documentazione ebraica e infine la visita alla sede della Fondazione Feltrinelli. Lo sprint è lanciato. Ora occhi puntati sul 20 novembre.