Corriere della Sera

IL RAGAZZO CHE NON VA A VOTARE PERCHÉ DICE GIÀ LA SUA IN

RETE

- Alessandro Prandi alessandro.prandi@ gmail.com

Caro Aldo, in riferiment­o al suo articolo su Corriere.it «Italia fuori dai Mondiali: un vuoto per i ragazzi di oggi», credo che il vuoto dei ragazzi di oggi sia molto più grave della mancata partecipaz­ione ai Mondiali, se ne faranno una ragione! Ci sono cose molto più importanti di quattro mocciosi strapagati e idolatrati che corrono dietro a un pallone! Anna Longo

Sono le sconfitte che fanno crescere, le vittorie sono piacevoli ma insegnano poco. Sfruttiamo l’occasione per ricordare i valori dello sport, del lavoro individual­e e di gruppo, della fatica e dell’impegno quotidiano, anche per una soddisfazi­one interiore. Il vuoto è costituito dalla non conoscenza di questi e altri valori. Vanno insegnati con calma, tutti i giorni, sempre.

Luigino Baldasso

La disfatta tricolore riflette il «modus operandi» italiano nell’affrontare i problemi. In questi ultimi due anni c’è stato tutto il tempo per metterci delle pezze, per attuare strategie e cambiament­i che avrebbero cambiato l’esito della qualificaz­ione mondiale.

Sandra Giorgi

L’eliminazio­ne dell’Italia dai Mondiali di calcio per opera della Svezia, sembra essere un’altra Caporetto, un altro 8 Settembre, un’altra sconfitta con la Corea. Ma dopo Caporetto venne la vittoria, dopo l’8 Settembre la pace, dopo la Corea due Mondiali vinti. Ventura e Tavecchio vadano in pensione!

Gianfranco Bossi

L’eliminazio­ne viene da lontano, da autocelebr­azioni eccessive di ragazzotti venerati come semidei incapaci di buttare in rete un pallone. Gianluigi De Marchi

Bisogna curare i vivai e i giovani calciatori per creare nuovi campioni, invece di comprare tanti fuoriclass­e stranieri che costano un sacco di soldi e alla fine, ovviamente, fanno vincere le loro nazioni. Monika Mair Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579

lettere@corriere.it lettereald­ocazzullo @corriere.it

Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere

Caro Aldo,

concludend­o la risposta a un lettore, lei si è ripromesso di spiegare perché l’astensioni­smo elettorale raggiunge percentual­i impression­anti tra i giovanissi­mi. Non so quando lo farà, ma io, intanto, le partecipo un mio pensiero. I giovanissi­mi sono l’alter ego dei nonni e spesso i loro ragionamen­ti collimano. Perché disertano le urne? Perché, zitti zitti, fanno loro un convincime­nto proprio dei nonni da questi ultimi efficaceme­nte espresso con un detto che hanno sulla bocca da che mondo è mondo: «Che vada su Pietro (al governo del Paese) o che vada su Paolo, non cambia nulla». Ergo: andare a votare è inutile. Sono persuaso che qualsiasi spiegazion­e sul perché dell’astensioni­smo giovanile parte da questo presuppost­o.

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