Lucchini, gli algerini non mollano: «Ecco i nostri nuovi partner»
L’appuntamento è fissato al 20 novembre. In quella data gli amministratori di Aferpi incontreranno il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda dopo che nei giorni scorsi Piero Nardi, commissario della Lucchini in amministrazione straordinaria, ha inviato alla società controllata dal gruppo algerino Cevital una lettera di inadempimento rispetto agli accordi del 30 giugno scorso. Cevital, dal suo canto, ha chiesto di poter fornire ulteriori dettagli sul memorandum of understanding con due società, la cinese Sinosteel e la Magnum Steel di Dubai. Perché gli algerini, nonostante uno stallo di circa 3 anni, non hanno intenzione di mollare la presa sulle acciaierie di Piombino. Così come spiega l’amministratore delegato Said Benikene: «Siamo arrivati a Piombino nel 2014, vincendo una gara internazionale. E abbiamo già investito 100 milioni di euro». Ma poi tutto si è bloccato. E per Benikene un ruolo importante è stato giocato dalle banche: «In questo tipo di mercato è cruciale avere la garanzia di fornitori di lungo periodo e stabili a prezzi ragionevoli, come un’ampia disponibilità di capitale circolante. Avremmo avuto necessità di trasferire ulteriori capitali dall’Algeria, ma il sistema di regole sul trasferimento della valuta l’ha reso difficoltoso. Anche le banche