Corriere della Sera

«Dimettiti!»

Da Malagò duro attacco a Tavecchio Lotti: «Necessaria una rifondazio­ne» Ma il numero 1 federale non molla e rilancia Il suo piano è Ancelotti c.t. con Maldini

- Alessandro Bocci

«Fossi Tavecchio mi dimetterei». Giovanni Malagò non fa sconti. Del resto, prima di parlare, il capo dello sport italiano ha chiamato il presidente federale per capire le sue intenzioni. Una telefonata breve e gelida. Perché Tavecchio, fedele a se stesso, si è messo l’elmetto in testa e ha deciso di andare avanti per la sua strada. «Resistere, resistere, resistere».

Malagò lo vorrebbe fuori dai giochi, ma non ha strumenti per dare corpo alla sua strategia. «Non posso commissari­are la Federcalci­o», dice intervenen­do alla presentazi­one del nuovo stadio dell’Atalanta finanziato dal Credito sportivo. E ha ragione. Lo potrebbe fare solo in tre casi: se il campionato non fosse regolare, se non funzionass­e la giustizia sportiva, se ci fossero gravi irregolari­tà amministra­tive. Così quello del presidente del Coni resta un invito. «Un uomo delle istituzion­i deve ragionare con il buon senso. È successo solo nel ‘58 che non siamo andati al Mondiale e in quella circostanz­a partecipav­ano soltanto sedici squadre...». Come dire che il fallimento è completo. Luca Lotti, ministro dello Sport, parla genericame­nte di «calcio da rifondare» e aggiunge che «è il momento di fare scelte coraggiose».

Tavecchio considera coraggioso restare al suo posto. Nelle prossime ore darà mandato a Michele Uva di esonerare Gian Piero Ventura, a cui la Federcalci­o deve ancora circa un milione netto, due lordi sino a giugno. Poi alle 16, in via Allegri, riunirà i presidenti delle varie componenti (mancherà la Lega di serie A il cui commissari­o è lo stesso Tavecchio). L’idea del numero uno di via Allegri è di trovare una soluzione condivisa per superare la crisi. E per questo, oltre ai suoi alleati, Sibilia (Dilettanti), Ulivieri (Assoallena­tori) e Nicchi (arbitri) ha convocato l’opposizion­e, composta dalla Lega Pro (Gravina) e i calciatori (Tommasi). Tavecchio vuole capire se da questo vertice emerge la volontà per uscire con un progetto che rilanci l’azione federale. C’è anche, forse soprattutt­o, da affrontare il delicato capitolo della Nazionale: chi siederà sulla panchina di Ventura? L’idea è di prendere un allenatore di prima fascia, ma al tempo stesso

Sibilia ago della bilancia, sta con il presidente della Figc ma vuole conoscere i programmi

inserire all’interno del club Italia almeno un ex giocatore di spicco, una figura esperta di provata moralità e qualità. L’ideale sarebbe l’accoppiata Ancelotti-Maldini. Carletto, esonerato dal Bayern Monaco, è l’unico big libero, anche se più volte ha manifestat­o la sua intenzione di continuare ad allenare un club (lo avrebbero già contattato Chelsea e Arsenal per la prossima stagione). Però l’Italia è sempre un richiamo fortissimo. Tavecchio potrebbe, con l’aiuto dello sponsor, come è successo con Conte, offrirgli un contratto lungo, sino al Mondiale in Qatar del 2022. Altrimenti, con lo stesso Maldini, arriverà un traghettat­ore da individuar­e in Federazion­e, giusto per barcamenar­si sino alla fine della stagione (la prossima partita sarà il 23 marzo con l’Argentina, poi il 27 a Wembley con l’Inghilterr­a). In questo caso a giugno i candidati potrebbero moltiplica­rsi: da Conte (il preferito di Tavecchio), a Allegri, da Mancini (attirato dall’idea) sino a Ranieri. Ancelotti però è il primo della lista.

Nel vertice di oggi, il cosiddetto «tavolo di riflession­e», Tavecchio dovrà essere convincent­e anche sulle riforme da attuare per far ripartire il movimento. Sibilia, che conta 6 voti ed è considerat­o l’ago della bilancia, si aspetta un piano di rilancio forte e dettagliat­o, norme più severe sugli extracomun­itari, tanto per cominciare, anche una migliore distribuzi­one delle risorse, chiamando quindi in causa il d.g. Michele Uva. Non sarà una riunione né breve né facile. «Siamo delusi e amareggiat­i. La mancata qualificaz­ione al Mondiale è un insuccesso che necessita una soluzione condivisa», dice il capo della Federcalci­o. La partita è appena cominciata. Tutto è in gioco. Ne vedremo delle belle.

 ??  ?? Presidenti A sinistra Carlo Tavecchio, 74 anni, presidente della Figc dall’11 agosto 2014; a destra Giovanni Malagò, 58 anni, presidente del Coni dal 19 febbraio 2013 (Ansa)
Presidenti A sinistra Carlo Tavecchio, 74 anni, presidente della Figc dall’11 agosto 2014; a destra Giovanni Malagò, 58 anni, presidente del Coni dal 19 febbraio 2013 (Ansa)

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