Corriere della Sera

Il militante M5S che ha accusato il candidato: ora non trovo lavoro

- Felice Cavallaro

Una guerra interna al cosiddetto meet-up del M5S di Agrigento e un incrocio di veleni fra militanti potrebbero aver fatto da cornice all’arresto per estorsione dell’imprendito­re Fabrizio La Gaipa, il candidato grillino primo dei non eletti nella provincia. Ma a negare un coinvolgim­ento in una trama interna è lo stesso accusatore di La Gaipa, lo chef dell’albergo che avrebbe ricevuto buste paga dimezzate con minaccia di licenziame­nto in caso di proteste. E lui, Ivan Italia, iscritto nel M5S dal 2015, quando si candidò senza successo al consiglio comunale, adesso rimasto senza lavoro, irrompe nella polemica: «Sia chiaro che non sono lo strumento di un attacco politico. Non sono una punta lanciata contro un candidato o un pezzo del Movimento per una manovra politica. Ho solo denunciato un fatto riprovevol­e, il taglio delle buste paga con danno e minacce per chi subisce. Ho agito solo per quello. Purtroppo qui tanti imprendito­ri spregiudic­ati approfitta­no del lavoratore. Un fenomeno diffuso non solo qui ma in tutto il Sud...». È questo che lo chef ormai fuori dal Costazzurr­a Museum rimprovera al suo ex datore di lavoro che in campagna elettorale ospitava Di Maio e Di Battista in albergo: «Loro dormivano lì e io con paga dimezzata. Adesso cerco lavoro. Non un posto fisso, a chiamata. Però non mi chiama nessun ristorante, questa pubblicità mi danneggia. È come se tanti avessero paura di me, considerat­o “quello della denuncia”...».

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Chef Ivan Italia, iscritto M5S

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