Corriere della Sera

«Viaggiavo con mamma, papà e mia sorella»

Prime parole di Anthony, il bambino di 5 anni della Sierra Leone, ritrovato da solo al Brennero. Sarà dato in affido

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Pasqualett­o

BRESSANONE (BOLZANO) Anthony batteva i denti e guardava l’agente da sotto il vagone, fermo come un gatto impaurito. Il viso impietrito, gli occhi sbarrati, indosso solo un maglioncin­o bagnato. E cosa ci fai qui tutto solo con questo freddo?

Silenzio. Al Brennero domenica nevicava e alle sette del mattino tirava un vento gelido. Quel treno merci senza ripari aveva viaggiato tutto la notte, partendo da Verona con destinazio­ne Germania. Anthony ha pronunciat­o le sue prime parole davanti ai medici dell’ospedale che l’hanno salvato dall’assiderame­nto. «Sierra Leone», ha detto. Anthony, how old are you? Quanti anni hai? E ha mostrato le cinque dita della manina. Poi più nulla. Gli hanno chiesto di chi fosse la borsa da donna che aveva vicino a sé e si è zittito. È della mamma? Niente da fare. Ma che lingua parla questo bimbo africano venuto dal nulla?

Nebbia totale fino alla serata di ieri, quando è arrivata da Torino un’interprete della Sierra Leone, Paese dai molti dialetti, e allora si capito qualcosa di più: «Ero con mia mamma, mio papà e mia sorella», ha detto il bambino all’interprete e a un investigat­ore, entrati in punta di piedi nella sua stanza d’ospedale.

E poi cos’è successo? Forse si sono persi di vista e lui è rimasto lì, su quel binario, mentre gli altri andavano altrove. È quanto trapela della delicatiss­ima e complicati­ssima audizione conclusa a tarda ora.

Nel pomeriggio il piccolo Anthony aveva già fatto i nomi dei familiari. «Ma le ricerche non hanno dato alcun risultato, al momento — ha detto il procurator­e per i minorenni di Bolzano, Antonella Fava — Abbiamo esteso le indagini all’estero. Nessuno si è però fatto sentire e nessuno ha ancora denunciato la sua scomparsa».

Gli interrogat­ivi sono questi: possibile che i genitori l’abbiano abbandonat­o? Perché non si fanno sentire? Dove sono ora? In Italia? In Austria? In Germania?

«La priorità per noi è il ricongiung­imento — ha puntualizz­ato Fava —. Nel frattempo il bambino verrà affidato fin da domani a una famiglia». Anthony ha giocato tutto il giorno con una volontaria del Centro assistenza umanitaria del Brennero, Zineb, giovane marocchina di Volontariu­s. «È un bambino ordinato, curato ed educato. Anche se adesso ha rovesciato un bicchiere d’acqua, Antooo!», ride al telefono Zineb. «Ciao, ciao, ciao», urla lui. «Ha imparato a dire ciao», spiega lei.

Il freddo e la paura sembrano lontani.

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