«Il Picasso all’asta non era suo» Ora Lucia Bosè rischia il carcere
La difesa: falso, fu donato a Miguel
Una figura femminile multicolore, con tante gambe e due code di pesce in ogni mano. Una data: 12-2-63. Una dedica: «para Reme». E una firma: Pablo Picasso. La Chumbera vale probabilmente tutti i 198.607 euro che un estimatore ha sborsato il 25 giugno del 2008 per aggiudicarsela, con il pregio aggiunto di provenire dalla storica dimora spagnola di Lucia Bosè, a Somosaguas, dove il quadro ha soggiornato per 45 anni, dopo essere stato direttamente donato dall’autore. Già, ma non all’attrice italiana né al suo allora marito, il torero Luis Dominguin.
L’omaggio era per la tata dei loro tre figli, Remedios, la vice mamma spesso citata dal Miguel Bosè nelle interviste come una delle persone che più hanno contato nella sua vita. Ed è proprio «Reme» la donna dai pomelli blu ritratta nel disegno. La fedele balia è stata indubbiamente parte della famiglia Bosè-Dominguin, fino al 5 aprile del 1999, quando è morta, nove anni prima che l’oggetto più prezioso che avesse mai posseduto finisse all’incanto.
Ma il ricavato non è andato alle nipoti, quelle di sangue, della governante scomparsa. L’incasso è rimasto alla famiglia in cui ha prestato servizio per mezzo secolo. Così la questione è finita in tribunale: Lucia Bosè è accusata di appropriazione indebita e il pro- curatore ha chiesto per lei, nell’atto di accusa, una condanna a due anni di carcere, oltre alla restituzione del frutto della vendita alle legittime parenti di «Reme».
«Non è così — protestano dall’entourage di Lucia Bosè —, quel disegno fu regalato da Remedios a Miguel, per il quale ha rappresentato una seconda mamma. E infatti il ritratto rimase a Somosaguas, assieme ad altre opere che l’artista realizzava durante le sue visite, come parte della collezione di famiglia». Prova ne sarebbe che La Chumbera non seguì Reme quando lei si trasferì in Estremadura con Lucia Dominguin, la secondogenita dell’attrice, per lavorare nell’albergo che l’imprenditrice aveva aperto con l’ex marito, l’attore Carlos Tristancho.
Se non esistono prove inconfutabili di quel regalo, però, per il tribunale davanti al quale l’attrice dovrà comparire può far fede solamente la dedica, «para Reme», con cui Picasso certificò, il 12 febbraio del 1963, chi fosse la destinataria