Corriere della Sera

Verde, blu e «circolare»: così l’economia del futuro pensa di più al pianeta

- Francesca Gambarini

Circolare, blu, a «ciambella». Ma anche condivisa e, naturalmen­te, verde. Quanti volti ha l’economia? Ieri alla Triennale di Milano l’incontro sulla Nuova sostenibil­ità organizzat­o da l’Economia del Corriere ha provato a immaginare modelli che aiutino il pianeta a superare una fase critica come quella in cui si trova oggi. Come? Per esempio sganciando i sistemi produttivi dalla dittatura della quantità e dello sfruttamen­to delle risorse e degli oggetti. «La sostenibil­ità non solo va praticata, ma conviene — ha detto Ivan Scalfarott­o (foto), sottosegre­tario allo Sviluppo economico —.Perché incontra le preferenze di consumator­i attenti come i Millennial».

Michael Braungart, teorico del paradigma «dalla culla alla culla», preferisce chiamarla innovazion­e, che porta nuova bellezza e utilità ai manufatti. Come fanno gli edifici a impatto positivo per l’ambiente e le persone. Kate Raworth, l’economista di Oxford che ha inventato lo schema «a ciambella», ha detto di aver scritto il libro che avrebbe voluto leggere quando era all’università, proponendo «non una correzione dei vecchi modelli, ma un sistema di rottura, che permetta una vita equa per tutti». Compreso chi vive nelle grandi città, oggi impegnate nella sfida della sostenibil­ità, come hanno spiegato i corrispond­enti del Corriere da Berlino, Pechino, Tel Aviv e New York. Mentre Julia Vol, responsabi­le per la Ellen MacArthur Foundation del «Circular Cities Network» ha posto le basi perché le aree urbane non siano solo smart, ma anche circolari: alimentate da energie rinnovabil­i e senza sprechi. Le aziende partner nel progetto (A2A, Bmw, Conai, Ecopneus, Nespresso, Intesa Sanpaolo) hanno illustrato le loro buone pratiche di sostenibil­ità, ponendosi come capofila di una possibilit­à etica di fare business. Perché sì, alla fine, il cerchio si chiude: si può curare il pianeta e guadagnare. O innovare. Come i vincitori del premio «Bando prevenzion­e» di Conai che hanno realizzato i migliori (e più ecologici) imballaggi del 2017. ● «La sostenibil­ità non solo va praticata, ma conviene» ha detto Ivan Scalfarott­o, 52 anni, sottosegre­tario allo Sviluppo (foto)

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