Verde, blu e «circolare»: così l’economia del futuro pensa di più al pianeta
Circolare, blu, a «ciambella». Ma anche condivisa e, naturalmente, verde. Quanti volti ha l’economia? Ieri alla Triennale di Milano l’incontro sulla Nuova sostenibilità organizzato da l’Economia del Corriere ha provato a immaginare modelli che aiutino il pianeta a superare una fase critica come quella in cui si trova oggi. Come? Per esempio sganciando i sistemi produttivi dalla dittatura della quantità e dello sfruttamento delle risorse e degli oggetti. «La sostenibilità non solo va praticata, ma conviene — ha detto Ivan Scalfarotto (foto), sottosegretario allo Sviluppo economico —.Perché incontra le preferenze di consumatori attenti come i Millennial».
Michael Braungart, teorico del paradigma «dalla culla alla culla», preferisce chiamarla innovazione, che porta nuova bellezza e utilità ai manufatti. Come fanno gli edifici a impatto positivo per l’ambiente e le persone. Kate Raworth, l’economista di Oxford che ha inventato lo schema «a ciambella», ha detto di aver scritto il libro che avrebbe voluto leggere quando era all’università, proponendo «non una correzione dei vecchi modelli, ma un sistema di rottura, che permetta una vita equa per tutti». Compreso chi vive nelle grandi città, oggi impegnate nella sfida della sostenibilità, come hanno spiegato i corrispondenti del Corriere da Berlino, Pechino, Tel Aviv e New York. Mentre Julia Vol, responsabile per la Ellen MacArthur Foundation del «Circular Cities Network» ha posto le basi perché le aree urbane non siano solo smart, ma anche circolari: alimentate da energie rinnovabili e senza sprechi. Le aziende partner nel progetto (A2A, Bmw, Conai, Ecopneus, Nespresso, Intesa Sanpaolo) hanno illustrato le loro buone pratiche di sostenibilità, ponendosi come capofila di una possibilità etica di fare business. Perché sì, alla fine, il cerchio si chiude: si può curare il pianeta e guadagnare. O innovare. Come i vincitori del premio «Bando prevenzione» di Conai che hanno realizzato i migliori (e più ecologici) imballaggi del 2017. ● «La sostenibilità non solo va praticata, ma conviene» ha detto Ivan Scalfarotto, 52 anni, sottosegretario allo Sviluppo (foto)