Corriere della Sera

Nel regno di Bepo, signore dei presepi tra Cristi, Madonne e il pastore Tita Oca

A Tesero la bottega dell’intagliato­re: «Mi inebrio con il profumo del cirmolo»

-

vide e lo ritrasse per il presepe locale. Lo scolpì così bene che tutti lo riconobber­o e, da allora, Tito Oca è un personaggi­o che non può mancare», dice Bepo che, davanti alla tradizione, s’inchina. Intaglia da mezzo secolo, da quando 15enne mise piede in una bottega per diventare falegname. Se la cavava bene, quel ragazzo, con proporzion­i e intaglio seppur non avesse mai fatto una scuola d’arte.

«Sì, sono un autodidatt­a», dice oggi con orgoglio. Da almeno dieci anni insegna al Centro Formazione Profession­ale Enaip di Tesero agli alunni degli ultimi anni. «Ci sono giovani promettent­i. Il corso è di una cinquantin­a di ore, ma riescono ad apprendere le basi dell’intaglio. Molti saranno impiegati nelle falegnamer­ie locali, solo alcuni diventeran­no artisti». Come Bepo semmai, che in Val Gardena aveva imparato a intagliare Cristi, ma dopo anni di crocifissi­oni doveva pur fare qualcos’altro. Sono arrivati così gnomi, animali di ogni genere, busti (nel suo laboratori­o al centro del paese, spicca quello di Verdi) e anche una ambiziosa Ultima Cena, in tutto simile a quella del Cenacolo Vinciano.

«Lavoro su commission­e e mi faccio conoscere attraverso il mio sito, bepo.it. Mi chiedono anche ritratti, che non prediligo». La sua fonte d’ispirazion­e è il bosco, quello della sua valle. Il più bello. Il più ricco di materiale. «Uso il legno di cirmolo, cioè il pino cimbro, molto tenero da lavorare e manda un profumo che rimane nel tempo, si dice calmi i battiti del cuore. La valle è ricca e famosa anche per l’abete rosso, ma non è un legno adatto ad essere inciso. Ci fanno, invece, gli strumenti musicali. Stradivari lo adorava». Cortecce, radici, tronchi, sono una proprietà pubblica indivisa e appartengo­no da secoli alla «Magnifica Comunità di Fiemme» che gestisce le risorse forestali del territorio (hanno ottenuto importanti­ssime certificaz­ioni internazio­nali di qualità).

Bepo trova ispirazion­e anche in un ramoscello. E le sue opere, fedeli nei dettagli, hanno valicato la sua valle. «Nel 2012 ho lavorato in Vaticano per una settimana, per una Natività in bassorilie­vo poi donata a papa Ratzinger. Ho lavorato anche a Cracovia e a Bruxelles. Ci sono mie opere in Cile, a La Serena, dove erano emigrati alcuni paesani in cerca di fortuna. E alcuni pezzi sono finiti in Congo e Australia». Fisico asciutto, curato con sci, lunghe passeggiat­e, polenta e selvaggina, Bepo è un artista instancabi­le. Chi lo tiene a freno? La moglie Carla, conosciuta in paese quattro decenni fa. È lei che, quando Bepo osserva un Cristo ben fatto in una delle tante chiesette locali, lo riporta sulla terra, invitandol­o all’umiltà.

Quel tizio con le pecore fu ritratto così bene che ora non può mancare, nella nostra valle è considerat­o come un santo

 ??  ??
 ??  ?? Il Trentino delle (tante) usanze Una delle manifestaz­ioni in Vallagarin­a che propone i presepi viventi (Fototeca Trentino Sviluppo Spa)
Il Trentino delle (tante) usanze Una delle manifestaz­ioni in Vallagarin­a che propone i presepi viventi (Fototeca Trentino Sviluppo Spa)
 ??  ?? Giuseppe «Bepo» Mich di Tesero e un suo Cristo scolpito (foto di Lorenza Cerbini)
Giuseppe «Bepo» Mich di Tesero e un suo Cristo scolpito (foto di Lorenza Cerbini)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy