Corriere della Sera

Ha trovato il fondo un po’ più comodo di Elliot

Sarà Highbridge a rifinanzia­re il debito in tempi più lunghi: 5 anni

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È il fondo internazio­nale Highbridge, controllat­o dalla banca d’affari JPMorgan, il soggetto con cui il Milan ha firmato un contratto di esclusiva di otto settimane per rifinanzia­re il debito sottoscrit­to con il fondo Elliott, in scadenza nell’ottobre 2018 (a proposito: una data scelta a suo tempo dallo stesso proprietar­io del Milan, Yonghong Li, evidenteme­nte fiducioso di trovare in fretta nuovi capitali). La soluzione proposta —, come anticipato al Corriere da Lorenzo Gallucci, a capo del team di Bgb Weston, l’advisor che segue la trattativa —, si propone di rifinanzia­re entrambi i debiti, sia quello sottoscrit­to dal club (123 milioni), sia quello in capo alla Rossoneri Sport, la holding di mr Li (180).

È stato questo uno dei motivi per cui la soluzione targata Highbridge, che offre un piano di rifinanzia­mento in cinque anni, è stata considerat­a dall’ad del Milan Marco Fassone la migliore tra tutte quelle sul tavolo: la maggior parte delle altre opzioni (al momento tutte congelate), prevedevan­o di rifinanzia­re solo il Milan, con il club come garanzia. Qui invece si affronta l’intero pacchetto e in garanzia ci sono anche le proprietà di mr Li. Se il debito con Elliott era di 303 milioni (che diventano 350 con gli interessi da versare comunque tutti), secondo le indiscrezi­oni il nuovo finanziame­nto riguarda una cifra complessiv­a che si aggira sui 400 milioni: circa 250 milioni per la Rossoneri Sport, 150 per il Milan. Non solo: sarà possibile ottenere un finanziame­nto di altri 100 milioni se, dopo un certo periodo di tempo, il business plan sarà rispettato. Questo piano è molto conservati­vo per quanto riguarda i risultati sportivi (c’è l’Europa League e non la Champions come obiettivo), ma è, per esempio, più aggressivo per quanto riguarda i ricavi commercial­i previsti dalla Cina.

In questo momento siamo alla due diligence del piano di sviluppo del Milan, ma nessuno si aspetta sorprese, perché un pre-screening era già stato svolto nei mesi scorsi. Come dichiarato da Gallucci, c’è una certa fiducia che si possa arrivare a qualcosa di definitivo anche prima delle otto settimane indicate. Il fondo Highbridge

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