Il Professore sente Renzi e «spinge» Pisapia
Prodi: ma non c’è una mia lista. L’ex sindaco lo vuole «garante» e vede Fassino: cambio di rotta nella manovra
È iniziato il disgelo a sinistra. Ieri, dopo vari tentativi falliti, il vento ulivista è tornato a soffiare. Si parte dalla richiesta fatta da Giuliano Pisapia all’ambasciatore di Renzi, Piero Fassino. «Ci vuole un cambio di rotta». Visibile, immediato, già nella legge di Stabilità. Su temi sensibili e cari al mondo della sinistra: jobs act e sanità. E poi la richiesta più politica: Romano Prodi come garante del patto di coalizione a tre punte, il centro con Beatrice Lorenzin, il Pd con Matteo Renzi e Campo progressista (con verdi, radicali, civismo) con Pisapia. Se a qualcuno è sembrata una «provocazione» nei confronti del segretario del Pd si è dovuto subito ricredere leggendo prima la nota dell’ufficio stampa del Professore, poi quella dello stesso Renzi. «Non vi sarà nessuna lista intestata a Romano Prodi o all’Ulivo — si legge nella nota —. La preoccupazione del presidente Prodi è allargare e tenere insieme un campo largo di centrosinistra». Subito dopo il comunicato rivela di «un lungo e cordiale colloquio (telefonico, ndr) con Matteo Renzi». Il segretario del Pd risponde: «Penso di poter dire che avremo una coalizione di qualità, con presenze significative sia alla nostra sinistra che al centro e che saremo competitivi praticamente in tutti i collegi. Metteremo in campo i migliori candidati e le migliori idee: questo l’unico imperativo per vincere. A dispetto delle polemiche di questi giorni il Pd ha tutte le condizioni per fare un ottimo risultato... Avanti, avanti insieme».
«Abbiamo iniziato un percorso che auspico possa portare a un accordo — ha detto Pisapia —. È stato un incontro molto positivo. Abbiamo fatto delle richieste, la prossima o forse già questa settimana inizierà un percorso comune. Il nuovo centrosinistra e la possibilità di cambiare il Paese parte già dalla legge finanziaria, già lì bisogna dare un segnale forte di un cambio di rotta». «Mi pare che si sia fatto un passo significativo in avanti — replica Fassino —. L’incontro con Pisapia è stato positivo. Nei prossimi giorni tradurremo questo incontro in un confronto sui punti che devono costituire una base di una nuova stagione del centrosinistra».
Prodi, in tutto questo ha giocato un ruolo strategico. Non per niente, Pisapia, di solito molto riservato, ieri è salito sul palco per l’apertura della campagna elettorale di Giorgio Gori alle regionali e ha rivelato: «Mi ha chiamato il professore Prodi per dirmi di andare avanti nel tentativo di unire il centrosinistra. Mi ha autorizzato a dirlo». Dalla platea l’applauso più lungo e caloroso.