Corriere della Sera

«Noi in linea con Romano Ius soli e tutele del Jobs act, siamo pronti al confronto»

Martina: anche il biotestame­nto può arrivare alla meta

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«È stato un incontro positivo. Ci sono le condizioni per andare avanti insieme. Abbiamo detto che il Pd è pronto a lavorare ancora sulla frontiera dei diritti ma anche sui temi della protezione sociale, della politica del lavoro e del contrasto alla precarietà». Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole e vicesegret­ario del Pd, è reduce dal colloquio di ieri mattina con Piero Fassino, super inviato dem sul fronte caldo delle trattative per il centrosini­stra, e con Giuliano Pisapia, leader di Campo progressis­ta. In serata arriva anche la notizia del «lungo e cordiale colloquio» tra Matteo Renzi e Romano Prodi.

Secondo Prodi allargare il campo di centrosini­stra è necessario.

«Noi condividia­mo il messaggio su cui insiste Romano Prodi di unire e allargare il centrosini­stra per essere competitiv­i con i nostri avversari. Renzi per primo ha indicato, lunedì scorso in direzione, il lavoro che il Pd deve fare per raggiunger­e questo obiettivo. I passi avanti fatti in questi giorni segnalano concretame­nte e con coerenza il nostro impegno. Ora si tratta di andare avanti insieme».

Lei dice con Pisapia un «incontro positivo». Ma fino a che punto?

«Si è avviato un lavoro che dovrà certamente essere approfondi­to, ma senz’altro segna un cambio di passo in direzione di un centrosini­stra largo e unito. Abbiamo bisogno di una coalizione che viva in una pluralità di protagonis­ti. Siamo interessat­i ad approfondi­re sul piano programmat­ico alcuni temi cruciali: il lavoro, la protezione sociale, l’ambiente, la cura delle persone, il diritto alla salute, la frontiera dei diritti. La principale responsabi­lità resta costruire insieme un’alternativ­a forte alla destra e ai 5 Stelle».

Ius soli e testamento biologico approvati entro fine legislatur­a?

«Sono convinto che ci siano le condizioni per arrivare alla meta».

Secondo Gianni Cuperlo il renzismo ha prodotto successi ma anche riforme «che si sono rivelate fragili e dannose», come il Jobs act, «che ha funzionato solo a metà».

A Milano Maurizio Martina, 39 anni, ieri con Beppe Sala, 59, per il via della candidatur­a di Giorgio Gori in Lombardia

«Quelle misure sono state decisive per un'Italia che arrivava da un milione di posti di lavoro persi e da un 25 per cento della produzione industrial­e in meno».

Però non hanno risolto il problema del precariato.

«Penso che il Jobs act abbia prodotto avanzament­i utili. Ora siamo interessat­i ad attivare nuovi strumenti di tutela e a creare occupazion­e sempre più stabile. È un lavoro già rafforzato con la legge di Stabilità, con la decontribu­zione stabile per sostenere l’occupazion­e giovanile».

Sinistra italiana, Mdp e Possibile lanciano la lista unitaria.

«Ognuno si prende le proprie responsabi­lità. Noi stiamo facendo un percorso aperto per far nascere una coalizione di centrosini­stra che batta destra e grillini».

Pisapia chiede lo stop all’alleanza con Alfano.

«Non personaliz­ziamo, ma poniamoci piuttosto tutti il tema di confrontar­ci con forze moderate, civiche e ambientali­ste».

Speranza vuole allargare la platea di chi può andare in pensione prima dei 67 anni.

«Il governo ha proposto al tavolo sindacale proprio una scelta di allargamen­to delle platee».

Vuole anche l’abolizione del superticke­t e maggiori risorse per la scuola.

«Segnalo che c’è già un emendament­o pd al Senato sul superticke­t. E il ministro Fedeli sul diritto allo studio sta lavorando in questa direzione. Siamo interessat­i a lavorare su questi temi, compatibil­mente con gli equilibri di bilancio».

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