Corriere della Sera

«Un gruppo violento tiene in ostaggio tutti C’è un clima di paura»

- R.Fr.

Accetta di rispondere alle domande, ma a patto di restare anonimo. Vuole essere «un padre come tanti», con un figlio al Virgilio. Un padre più che preoccupat­o per ciò che accade nel liceo di via Giulia.

Perché un genitore del Virgilio parla ma senza fornire nome e cognome?

«Perché quello che stiamo vivendo è davvero un brutto periodo. Vogliamo evitare altri guai, visto che a scuola ce ne sono già tanti. Vorremmo esprimere le nostre idee liberament­e, purtroppo ci troviamo in un mondo particolar­e, dove bisogna stare attenti. Qualunque cosa tu dica potrebbe avere ripercussi­oni preoccupan­ti sia per te sia per la tua famiglia».

Come genitori appoggeret­e la preside?

«La preside ha fatto quello che poteva e doveva fare. In realtà mi aspettavo fin dall’inizio dell’occupazion­e un intervento più deciso delle forze dell’ordine. Se entro in un museo, in un edificio pubblico, e creo disordine, quantomeno mi prendono e mi arrestano. Questo non è successo al Virgilio. C’è tanto buonismo, non so se questo possa servire».

Ma c’è il «clima mafioso»?

«Che sia mafioso non lo so, ma certo è che noi genitori abbiamo un po’ di paura. Quando ti dicono che sono state fatte scoppiare le bombe carta in cortile, pensiamo subito che possa succedere qualcosa di brutto. Questa volta è andata bene, ma non sai mai cosa può accadere. A mio figlio intanto ho detto di restare in classe e non andare più a ricreazion­e».

Esiste la «cricca» dei figli di papà?

«Certo che c’è, ma è un problema che riguarda soprattutt­o le classi dei più grandi. Vogliono fare il bello e il cattivo tempo, sono una minoranza che però conta come una maggioranz­a e non sappiamo ancora perché».

Con minacce agli altri studenti?

«Guardi, di sicuro non si respira una bella aria al Virgilio. Abbiamo saputo di minacce, intimidazi­oni, episodi sgradevoli. Alcuni ragazzi degli ultimi anni sono impauriti, fra i più giovani invece si avverte meno. O non hanno capito oppure lì le minacce non sono arrivate».

C’è chi ha fatto cambiare scuola al figlio.

«Qualcuno se n’è già andato, altri vogliono farlo al più presto. Il problema però è cambiare a questo punto dell’anno scolastico. Devo dire che nelle prime classi gli insegnanti ci danno più sicurezza. Speriamo che riescano a rispettare il programma, che questa bufera passi presto e si ritorni a puntare sull’insegnamen­to. Non sappiamo proprio dove questi ragazzi vogliono arrivare, e soprattutt­o non sappiamo cosa ci sia dietro».

Ma il Virgilio è davvero così disastrato?

Speravo in interventi più decisi: se entro in un luogo pubblico e creo disordine mi arrestano

«Dal punto di vista struttural­e è fatiscente, il crollo del tetto è stato solo un caso. Ad esempio classi e bagni sono senza maniglie. Bisogna intervenir­e subito, anche se bisogna ricordare che questi sono problemi comuni a molte altre scuole».

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(foto Panegrossi e Leone per LaPresse) La sede Alcuni studenti all’entrata del liceo Virgilio di Roma. A destra la targa vicina al portone e la telecamera di sicurezza installata per monitorare gli ingressi e le uscite di alunni e non solo
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Spaventato Un genitore di uno degli studenti iscritti al liceo romano di via Giulia che chiede di non farsi identifica­re anche in conseguenz­a dell’aria che si respira nella struttura

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