Corriere della Sera

La carne senza Carne

L’hamburger è al sangue ma creato in laboratori­o da una proteina vegetale «Anche il sapore è identico e rispetta di più l’ambiente»

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

NEW YORK È uguale alla carne per aspetto e odore. Ha il sapore della carne. E a vederla da vicino — all’interno di questo hamburger hi-tech appena preparato all’Umami Burger Brookfield a due passi dal memoriale dell’11 Settembre — «sanguina» esattament­e come la carne mediamente cotta. Solo che non è carne. È al 100% vegetale. Ricreata in laboratori­o grazie a una molecola (l’eme) ottenuta dalla leghemoglo­bina di soia.

Eccolo l’«Impossible burger», realizzato dalla startup california­na Impossible Foods, l’alternativ­a — vegetarian­a e ambientali­sta — all’hamburger vero. Una rivoluzion­e alimentare, secondo l’azienda, «dal momento che usiamo lo 0% di carne, il 95% in meno di terreno, il 74% in meno di acqua ed emettiamo l’87% in meno di gas serra». E anche per questo viene sempre più inserito nei menù degli chef rinomati, incoraggia­ti dalle lunghe code che si vedono davanti a certi ristoranti.

Una rivoluzion­e pure imprendito­riale visto che miliardari e società negli ultimi mesi hanno investito nella startup nata nel 2011 almeno 273,5 milioni di dollari. Tra questi: il co-fondatore di Microsoft Bill Gates, il terzo uomo più ricco d’Asia Li Kashing, il fondo governativ­o di Singapore Temasek, l’Open Philantrop­y Project del co-fondatore di Facebook Dustin Moskovitz, Khosla Ventures.

«Il nostro team — composto da scienziati, allevatori e cuochi di un certo livello — ha lavorato cinque anni studiando nel dettaglio ogni fase del processo, dalla mucca fino al panino pronto per essere consumato», spiega una portavoce di Impossible Foods. «Poi ci siamo concentrat­i per trovare il metodo e i materiali naturali più adatti per ricreare il tutto — l’aspetto, il gusto, la consistenz­a — senza aver bisogno della carne». E la richiesta, confermano, è così elevata che il prodotto punta a finire nei supermerca­ti e nelle mense scolastich­e. Intanto è stato inaugurato un altro impianto ad Oakland, di fronte a San Francisco e a due passi dal quartier generale di Redwood City, in grado di produrre 635 mila chilogramm­i al mese di questo preparato a base di leghemoglo­bina e miscela di grano e proteine di patata che si trasforman­o in 5,64 milioni di hamburger.

La sfida a produrre la carne senza carne vede Impossible Foods «gareggiare» con altre startup come Beyond Meat (finanziata anche questa da Bill Gates), Hampton Creek e Memphis Meats.

Ma la più grande battaglia è forse quella sul fronte della salute. L’ente federale americano che regolament­a i prodotti alimentari e farmaceuti­ci (Food & Drug Administra­tion) ritiene che Impossible Foods non abbia fornito «prove sufficient­i sulla sicurezza dell’ingredient­e geneticame­nte modificato», come ha raccontato il New York Times lo scorso agosto. L’aspetto più critico? Non si è ancora in grado di stabilire se la proteina alla base provochi allergie oppure no.

Ma la Fda non ha vietato la commercial­izzazione del preparato. La società precisa che «secondo i più recenti studi condotti sui topi all’inizio dell’anno il potenziale allergenic­o della leghemoglo­bina di soia è davvero basso e in ogni caso viene scritto sulle etichette». Per questo a settembre ha presentato alla Fda un documento di 109 pagine per ottenere il via libera definitivo all’hamburger di carne. Senza carne.

In vendita negli Usa Sulla startup hanno investito Bill Gates e uno dei fondatori di Facebook Moskovitz

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