GENITORI E FIGLI, È PERICOLOSO IL TERRORE DI FALLIRE
Le parole della preside del liceo Virgilio di Roma, intervistata ieri da Rinaldo Frignani sul Corriere, denotano che la «dirigente» non sa più che pesci pigliare di fronte alle insopportabili prevaricazioni dei ragazzi. Nel giorno in cui si raccontavano i crimini del fu Totò Riina, sentir parlare di un «clima mafioso e intimidatorio» creato da «un gruppetto di studenti spalleggiati dai loro genitori» è apparso fuori luogo e forse un altro aggettivo sarebbe stato più opportuno. Ma resta il fatto che il caso del Virgilio è almeno istruttivo. In mancanza di altri rimedi (quello che un tempo era l’intervento severo della famiglia), alla preside Carla Alfano non resta che fare ricorso ai carabinieri e/o ai pompieri. Genitori già molto condiscendenti arrivano a ironizzare sugli allarmi lanciati dalla scuola: «Fumano canne? Vuol dire che qui c’è roba buona…». Una battuta che rivela un grado di infantilismo e di irresponsabilità almeno pari a quello dei loro figli. Il che segnala un fenomeno diffuso anche al di là degli ambienti scolastici della cosiddetta «Roma bene»: della famosa «alleanza educativa» tra scuola e famiglia, tanto auspicata dalle riforme didattiche, è rimasta solo la schiuma burocratica, il resto è andato in frantumi a vantaggio di una «complicità» (dei genitori) che nel voler proteggere con prepotenza i ragazzi ne annulla i doveri morali. Proprio ieri, mentre la preside del Virgilio recitava il suo cahier de doléance,è arrivata in Italia l’eco del discorso tenuto ai neolaureati della Harvard da J.K. Rowling, la «madre» di Harry Potter. Il messaggio ai giovani era: «Non abbiate paura di fallire». Un appello che sarebbe utile girare a tanti genitori che per il terrore di fallire nel confronto educativo semplicemente lo aggirano. Fallendo ancora prima di cominciare e destinando al fallimento anche i propri figli proprio mentre fanno credere loro di poter vincere sempre.