Corriere della Sera

Certezze e zero alibi l’Inter non cambia mai ma non può fermarsi

- Guido De Carolis

(Afp) accuse contro Zamparini e i suoi sono pesanti: appropriaz­ione indebita, auto-riciclaggi­o, falso in bilancio. Dalle carte sarebbe emerso un buco di circa 70 milioni di euro: nel mirino le operazioni di compravend­ita del marchio attraverso holding in Lussemburg­o. Zamparini si dice allibito: «È triste vivere in un Paese dove le più elementari garanzie vengono calpestate: il Palermo è sano e lo dimostrerò bilanci alla mano».

Sembra un paradosso, ma l’imbattibil­e Inter, sempre a punti nelle prime 12 giornate di campionato, ha tanto da perdere oggi contro l’Atalanta dell’avvelenato ex Gasperini. Il tecnico dei bergamasch­i un po’ fa finta di snobbare l’impegno («la partita decisiva è giovedì con l’Everton», in Europa League), un po’ tenta di alleggerir­e la pressione anche per non ripetere il disastro dell’anno passato, quando finì 7-1 per i nerazzurri. Fu quello l’ultimo fuoco interista prima dell’implosione. In un San Siro riempito di nuovo da quasi 60 mila spettatori, di gran lunga il pubblico più numeroso e affezionat­o del campionato, l’Inter non può permetters­i ulteriori rallentame­nti dopo l’ultimo pari con il Torino.

Il dopo-sosta ha finora sempre portato vittorie, con Spal e Milan, ma Spalletti stavolta deve battere anche la frustrazio­ne di alcuni nazionali per l’esclusione Mondiale. «Se si è turbati dalla mancata qualificaz­ione non si va da nessuna parte. Se lo tolgano subito dalla testa. Non stendiamo tappeti agli alibi e alle giustifica­zioni». Qualcuno ci avrà riflettuto nella notte passata a casa, perché da tempo è stato inaugurato il ritiro libero, «scelgono loro se restare ad Appiano o no, sono profession­isti».

Segnali di un clima nuovo e finalmente rilassato in casa Inter, dove si dibatte civilmente di Nazionale. «Mi piacerebbe un giorno essere c.t., ma oggi il nome migliore è Ancelotti». Non sarà di certo Spalletti, deciso a centrare l’obiettivo Champions League. «Se vogliamo arrivare tra le prime quattro c’è da correre» e anche da approfitta­re del calendario. Sgombro di scontri diretti e che mette in fila Atalanta, Cagliari e Chievo, prima del big match del 9 dicembre con la Juventus a Torino.

Recuperato Icardi, Spalletti dovrebbe insistere ancora con la stessa formazione e sarebbe la sesta volta di fila, una rarità che non accadeva in serie A dal 1994-95. «Nessuno mi ha fatto vedere che c’è bisogno di andare a metter mano da qualche altra parte», conferma Spalletti, pur non dimentican­do i meno utilizzati, come Joao Mario, Dalbert, Cancelo, Karamoh e perfino Santon: «Troveranno spazio». Più avanti.

Spalletti «Un giorno mi piacerebbe fare il c.t., ma oggi la scelta migliore è Ancelotti»

Ripetere la stessa formazione è stata una doppia necessità per Spalletti. Aveva bisogno di «dare un po’ di certezze e trovare solidità» e poi non dispone di una rosa così ampia e pronta da cui pescare. Spalletti non cerca alibi, esalta il gruppo, ma l’attuale classifica dell’Inter non deve annebbiare il giudizio dei cinesi di Suning. Sarebbe un rischio restare muti al mercato di gennaio, al tecnico servono alternativ­e in difesa e a centrocamp­o, sperando che Icardi goda sempre di buona salute, come nelle ultime tre stagioni, in cui ha saltato appena 5 partite per problemi fisici.

Sono svariate le trappole sul cammino dell’Inter, non lo è l’Atalanta. «Non è una partita trappola, perché tutti sappiamo quanto vale. È una squadra con una fisicità pazzesca. E non hanno ha mai subito reti su palle inattive». Ma ha incassato gol in 10 gare su 12. Di numeri, come ricorda Spalletti, ognuno ha i suoi.

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Recuperato Mauro Icardi, 24 anni, ha recuperato dal problema al legamento e sarà in campo

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