Buffon e Dybala out L’effetto Mondiale che preoccupa Allegri
L’ha detto il tedesco Khedira, l’ha ribadito il marocchino Benatia, è pronto a sottoscriverlo il croato Mandzukic, tutta gente che in Russia ci andrà: «Regaliamo la Champions a Buffon». Non sarà facile, ma quel che conto è il pensiero. Fisso. Al Mondiale perduto dagli azzurri. E a qualcosa di grande che possa cancellare la ferita. Però anche il settimo scudetto di fila sarebbe una medicina da non buttare via.
Contro la Samp sempre vittoriosa a Marassi Buffon non ci sarà, così come Barzagli. Lo stress psicofisico delle due settimane di playoff è stato fortissimo e mercoledì c’è il Barcellona in Champions. Gli altri azzurri, Chiellini e Rugani, dovrebbero essere al loro posto. E a sorpresa anche Bernardeschi. E la sorpresa sta nel fatto che giochi come vice Dybala, quindi come trequartista nel 4-2-3-1 dietro a Higuain.
L’Argentina al Mondiale ci sarà ma Dybala è reduce da un’altra prestazione deludente, nell’amichevole persa con la Nigeria: la Joya è passata dall’esaltazione per la convocazione di fine agosto, in cui è stato provato nel tridente con Messi e Icardi, alla tensione per la qualificazione ottenuta solo nell’ultima partita a ottobre e senza che lui abbia più giocato un minuto: che questo sia legato alle parole dette da Dybala a Barcellona («Con Messi devo adattarmi») è sicuramente un po’ fantasioso.
Ma è un fatto oggettivo che sceso dall’ennesimo volo intercontinentale un mese fa Dybala non sia ancora tornato in condizione accettabile, soprattutto in confronto alla forma strepitosa esibita a settembre. Allegri un po’ ne «approfitta» per testare qualità e quantità della sua rosa extralarge. Un po’ cerca di pungolare il giocatore, come ha già fatto con le sostituzioni frequenti. E un po’ lo tiene pronto per la sfida col Barcellona: la doppietta di aprile nei quarti di finale è l’ultimo grande segnale europeo dato da Dybala.
Che di questo passo deve comunque dare segnali forti e chiari anche per restare in Nazionale. Lì dove vuole tornare Gonzalo Higuain, sempre decisivo nelle ultime sfide bianconere e con il chiodo della albiceleste ben piantato dentro l’armadietto. Uno spirito positivo, che farà bene anche alla Juve e completamente differente da quello degli azzurri. «La volontà è quella di rivalsa — ha detto Giorgio Chiellini — e dovremo stimolarci a vicenda per far sì che la delusione si trasformi in energia nei momenti meno facili».
Allegri, che non ha mai giocato a certi livelli, ammette che non può sapere che delusione può essere quella del Mondiale perduto «soprattutto per Buffon, che puntava al sesto». Ma anche per gli azzurri è qualcosa di completamente nuovo da metabolizzare: «Però la vita va avanti, le cose si superano — sottolinea Max — ci vuole il tempo necessario per smaltire. Tra l’altro Gigi l’ho visto molto bene, in bella condizione, vuol dire che ha avuto una bella reazione». Del resto mai come quest’anno la Juve è specialista in reazioni: è andata in svantaggio 7 volte, portando a termine 5 rimonte. Con Pjanic ancora in dubbio Allegri chiede una prestazione «da grande Juve». Perché il mese chiave sta per iniziare. E i contraccolpi Mondiali, se ci sono, non si devono vedere.
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