Corriere della Sera

TERAPIE RIGENERATI­VE FRA REALTÀ E SPERANZE

- *Direttore scientific­o Irccs San Raffaele, Milano di Gianvito Martino*

N oi siamo il risultato dell’interazion­e tra la nostra corporeità e l’ambiente in cui viviamo. Siamo così connaturat­i all’ambiente che lo portiamo addirittur­a dentro di noi: nel nostro corpo vivono, infatti, miliardi di microbi che svolgono migliaia di funzioni metabolich­e fondamenta­li. Siamo dei simbionti. L’ambiente però, può diventare imprevedib­ilmente pericoloso e danneggiar­e inaspettat­amente la nostra incolumità. Proprio per questo madre Natura ci ha evolutivam­ente dotato di un corpo fatto di cellule in grado di rigenerars­i, per sostituire quelle danneggiat­e. Noi ci rigeneriam­o per vivere: infatti, “(ri)generiamo” ogni secondo circa due milioni di globuli rossi, ogni ora circa cinquanta cellule del cervello, ogni giorno mezzo miliardo di cellule della pelle. Fin dall’antichità, l’uomo è stato affascinat­o dalla rigenerazi­one delle lucertole e delle salamandre, dei gamberi e dei vermi, dei polipi e delle lumache. Da allora, i progressi conoscitiv­i sono stati consistent­i e le più recenti scoperte in ambito biomedico ci dicono, infatti, che non solo tutti gli organismi viventi, uomo compreso, sono esseri rigenerant­i, ma che se imparassim­o a capire – e ci stiamo avvicinand­o sempre di più a questa meta – quali sono le regole che orchestran­o la rigenerazi­one cellulare spontanea, potremmo sviluppare nuove e più efficaci terapie per stimolare l’autorigene­razione, senza effetti tossici. Si arriverebb­e così a una vera medicina naturale che è la finalità prima della medicina rigenerati­va; una medicina che si pone come obiettivo primario quello di riparare organi adulti umani danneggiat­i (restitutio ad integrum). Non solo limitare i danni, dunque - finalità che oggi compete alla medicina riparativa, chirurgica o medica - ma creare le condizioni ottimali affinché l’organo possa rigenerars­i completame­nte. Ma c’è un però: spesso si sente affermare, con qualche trionfalis­mo, che la medicina rigenerati­va rivoluzion­erà il modo di curare, a oggi, le applicazio­ni disponibil­i si contano, però, ancora, sulle dita di una mano. Allo stato attuale riusciamo a rigenerare con buoni risultati, la pelle, il sangue, la cornea, e piccole porzioni di osso. Tuttavia anche dall’ultima «Nature Conference», appena conclusa all'Istituto San Raffaele di Milano, e dal titolo appunto «Rigenerati­on», è emerso che possiamo essere ottimisti e gli ultimi sviluppi in ambito rigenerati­vo ci fanno pensare, come diceva Paul Valéry, che: «Il futuro non sarà più quello di una volta».

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