TERAPIE RIGENERATIVE FRA REALTÀ E SPERANZE
N oi siamo il risultato dell’interazione tra la nostra corporeità e l’ambiente in cui viviamo. Siamo così connaturati all’ambiente che lo portiamo addirittura dentro di noi: nel nostro corpo vivono, infatti, miliardi di microbi che svolgono migliaia di funzioni metaboliche fondamentali. Siamo dei simbionti. L’ambiente però, può diventare imprevedibilmente pericoloso e danneggiare inaspettatamente la nostra incolumità. Proprio per questo madre Natura ci ha evolutivamente dotato di un corpo fatto di cellule in grado di rigenerarsi, per sostituire quelle danneggiate. Noi ci rigeneriamo per vivere: infatti, “(ri)generiamo” ogni secondo circa due milioni di globuli rossi, ogni ora circa cinquanta cellule del cervello, ogni giorno mezzo miliardo di cellule della pelle. Fin dall’antichità, l’uomo è stato affascinato dalla rigenerazione delle lucertole e delle salamandre, dei gamberi e dei vermi, dei polipi e delle lumache. Da allora, i progressi conoscitivi sono stati consistenti e le più recenti scoperte in ambito biomedico ci dicono, infatti, che non solo tutti gli organismi viventi, uomo compreso, sono esseri rigeneranti, ma che se imparassimo a capire – e ci stiamo avvicinando sempre di più a questa meta – quali sono le regole che orchestrano la rigenerazione cellulare spontanea, potremmo sviluppare nuove e più efficaci terapie per stimolare l’autorigenerazione, senza effetti tossici. Si arriverebbe così a una vera medicina naturale che è la finalità prima della medicina rigenerativa; una medicina che si pone come obiettivo primario quello di riparare organi adulti umani danneggiati (restitutio ad integrum). Non solo limitare i danni, dunque - finalità che oggi compete alla medicina riparativa, chirurgica o medica - ma creare le condizioni ottimali affinché l’organo possa rigenerarsi completamente. Ma c’è un però: spesso si sente affermare, con qualche trionfalismo, che la medicina rigenerativa rivoluzionerà il modo di curare, a oggi, le applicazioni disponibili si contano, però, ancora, sulle dita di una mano. Allo stato attuale riusciamo a rigenerare con buoni risultati, la pelle, il sangue, la cornea, e piccole porzioni di osso. Tuttavia anche dall’ultima «Nature Conference», appena conclusa all'Istituto San Raffaele di Milano, e dal titolo appunto «Rigeneration», è emerso che possiamo essere ottimisti e gli ultimi sviluppi in ambito rigenerativo ci fanno pensare, come diceva Paul Valéry, che: «Il futuro non sarà più quello di una volta».