Il clima politico si scalda, i talk tornano al centro della scena
Sarà l’avvicinarsi della campagna elettorale, sarà il clima politico che si scalda: fatto sta che il genere del talk, che aveva vissuto un periodo di «riflusso», torna al centro della scena. Non c’è stato l’atteso scontro fra Renzi e Di Maio, ma, come notavamo la scorsa settimana, «l’evento mancato» ha portato comunque un ottimo ascolto a Dimartedì e all’unico presente in studio. Anche l’access prime time di Lilli Gruber sta tornando ai numeri importanti delle scorse stagioni (1.780.000 spettatori medi, e 6,7% di share, mercoledì sera).
Ma certamente il caso della settimana è rappresentato dall’approdo di Massimo Giletti la domenica sera, a sfidare direttamente la Rai1 di Fabio Fazio e del suo Che tempo che fa. Domenica Non è l’Arena — lanciato dallo scoop sull’arresto di Giancarlo Tulliani — ha scalato le vette della classifica dei programmi più seguiti nella settimana: 1.969.000 spettatori medi, per una share dell’8,9%.
È arrivato dunque al momento giusto il nuovo appuntamento, e sembra rinverdire una tradizionale caratteristica di La7, dalla sua nascita: il fatto di essere un canale «di volti» ampiamente riconoscibili, d’informazione «opinioned», cioè d’autore (ieri Lerner e Ferrara, oggi Mentana, Formigli, Gruber, Floris, Zoro…). L’impianto di un conduttore/giornalista molto popolare come Giletti non sembrava operazione semplicissima, considerata la specificità del pubblico di rete. Ma alla fine — almeno a giudicare dalla prima puntata — le cose sono andate meglio del previsto: non solo un ascolto che doppia la media, ma un pubblico in linea con le caratteristiche consuete: adulto (si va sopra al 10% di share sui target con più di 55 anni), con ottimi livelli di istruzione e di reddito (11,2% di share fra i laureati). Giletti porta, in più, l’audience femminile (8,6% di share). Sarà interessante seguire, nelle prossime settimane, la sfida con Fazio. In collaborazione con Massimo Scaglioni
Elaborazione Geca Italia su dati Auditel