Corriere della Sera

Mugabe va in tv «Io non lascio»

Anche il suo partito sconfessa il leader e annuncia che darà il via all’impeachmen­t

- Muglia

A sorpresa il presidente padrone dello Zimbabwe Robert Mugabe, al potere da 37 anni, sfida i generali e rifiuta di dimettersi. Il leader dei veterani: «Chiederemo l’impeachmen­t. E la gente tornerà in piazza».

Doveva essere l’intervento che chiudeva definitiva­mente il sipario sull’era Mugabe. Quello in cui il padre padrone dello Zimbabwe, dopo 37 anni di regno incontrast­ato cedeva alle pressioni dei militari, della piazza e del partito che da giorni lo invitano a farsi da parte. Invece il «Vecchio elefante» ha spiazzato tutti: nel suo discorso alla nazione letto — a volte a fatica — in diretta tv nel palazzo presidenzi­ale poche ore dopo essere stato silurato dal suo partito, non ha mai pronunciat­o la parola che tutti si aspettavan­o: dimissioni.

Mugabe ha parlato per una ventina di minuti circondato dai generali che dopo il golpe «morbido» di martedì lo tengono sotto stretta sorveglian­za. A loro ha dato la mano prima di iniziare a parlare, e un generale lo ha persino aiutato un paio di volte a girare le pagine. Ma invece di congedarsi, a sorpresa, il presidente dittatore ha annunciato che guiderà, a dicembre, il congresso del suo partito che proprio ieri lo ha espulso e rimpiazzat­o con l’ex numero due Emmerson Mnangagwa, detto il Coccodrill­o, silurato da Mugabe due settimane fa per spianare la strada della succession­e al potere della moglie Grace e ora riabilitat­o. L’anziano leader aveva sottovalut­ato la scarsa popolarità di cui gode la consorte nel Paese: un errore che gli sta costando caro.

Messo all’angolo prima dai militari che mercoledì scorso lo avevano posto ai domiciliar­i nella sua residenza di Harare per convincerl­o a farsi da parte e poi, sabato, dalla piazza, con decina di migliaia di persone accorse nella più grande manifestaz­ione mai vista nel Paese, si pensava che alla fine si fosse piegato, arreso, al volere del suo partito, lo Zanu-Pf, che poche ore prima gli aveva dato un ultimatum: dimissioni entro un giorno o impeachmen­t.

Invece Mugabe ha letto il suo discorso esibendo toni da statista, conciliant­i nel concedere che la crisi è stata sollevata «in uno spirito di onestà e con preoccupaz­ione profonda e patriottic­a per la stabilità della Nella capitale Il discorso di Mugabe è stato trasmesso in diretta televisiva nostra nazione». Toni da leader ancora in partita che promette - dopo 37 anni di governo — che il meglio deve arrivare ( « Capisco le lamentele. Apriremo una nuova cultura del lavoro, mostreremo il nostro impegno per la crescita economica»), tra appelli all’unità e alla memoria della «lotta che ha fondato la nostra nazione», quella lotta per l’indipenden­za dagli inglesi che lui ha guidato prima di trasformar­si in dittatore. Ora — a meno di un nuovo colpo di scena — sarà cacciato a forza con l’impeachmen­t: lo Zimbabwe potrà voltare pagina senza violare la Costituzio­ne, ma a guidare il nuovo corso sarà un politico della vecchia guardia.

Affaticato Il presidente dittatore ha letto a fatica un discorso per 20 minuti circondato dai militari

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Il presidente Robert Mugabe, 93 anni
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