Corriere della Sera

«Hanno chiesto il voto poi non sono andati Così non è possibile sconfigger­e i clan»

- (LaPresse) (Ansa) (Mario Proto) Paolo Foschi

«Hanno chiesto a gran voce di votare, ma poi alle urne non è andato quasi nessuno. Non è questo l’atteggiame­nto utile per sconfigger­e i clan, senza partecipaz­ione non c’è democrazia»: il prefetto Domenico Vulpiani, commissari­o a Ostia dopo lo scioglimen­to del Municipio per mafia, passa il testimone con un pizzico di amarezza, ma anche «con la consapevol­ezza di aver avviato il ripristino della legalità. Diciamo che siamo a un quarto del percorso, ora tocca alla politica».

La politica però è stata complice, se non responsabi­le, del dilagare della corruzione. Perché adesso dovrebbe essere diverso?

Domenico Vulpiani, 65 anni, prefetto, ha assunto l’incarico di commissari­o del X Municipio dall’agosto del 2015

«In quasi due anni e mezzo abbiamo gettato le basi per tornare alla normalità e alla legalità, ma i nuovi amministra­tori non devono essere lasciati soli, Roma Capitale e la Regione, nell’ambito delle proprie competenze, devono supportare il Municipio per spingere verso il cambiament­o».

C’è il rischio che i clan riescano a rialzare la testa?

«Dipende da come si muoverà la politica. La popolazion­e di Ostia è composta in gran parte da persone oneste, ma le organizzaz­ioni criminali, anche di tipo mafioso, controllan­o ancora delle zone nonostante il grande lavoro delle forze dell’ordine. Lo Stato c’è, ma non è una battaglia che si vince solo con inchieste giudiziari­e e operazioni di polizia, che sono comunque importanti­ssime. La battaglia si vince con la lotta al degrado, riqualific­ando le zone abbandonat­e, portando le istituzion­i dove adesso ci sono i clan, riconquist­ando la fiducia dei cittadini».

Cosa è stato fatto in concreto negli ultimi due anni?

«Prima di tutto abbiamo tagliato i ponti fra i clan e il Municipio, abbiamo ruotato 400 dipendenti per rompere legami e consuetudi­ni. E abbiamo ripristina­to una regola elementare: negli uffici del Municipio entra solo chi ha titolo ● ● ● Le fiamme Nella notte tra il 16 e il 17 novembre viene bruciato il portone della sede del Pd di Ostia. Con l’ipotesi di incendio doloso, la Procura apre un’indagine per farlo e si registra. Ci hanno raccontato di personaggi che entravano, pretendeva­no e intimidiva­no. Non succede più. Siamo anche intervenut­i, con gli strumenti a disposizio­ne, togliendo le concession­i balneari illegittim­e».

È tornata la legalità sulle spiagge?

«Abbiamo fatto grandi passi avanti, quello è il vero potere a Ostia, abbiamo subìto più di 300 ricorsi, ma li abbiamo vinti quasi tutti. Nel frattempo abbiamo avviato importanti progetti di riqualific­azione, come il complesso della ex Gil per il quale arriverann­o 12 milioni per trasformar­e l’edificio abbandonat­o in una funzionale sede di uffici pubblici anche della polizia locale. Tutto ciò rappresent­a solo l’inizio. Adesso tocca al nuovo governo municipale prendere in mano la situazione, resistendo al tentativo di ritorno dei clan».

I cittadini però in massa hanno disertato le urne.

«È un segnale brutto, non c’è fiducia nella politica, ma così si favoriscon­o i clan».

I candidati presidente si sono mossi nella direzione del ripristino della legalità?

«Non tocca a me dirlo, osservo però che la campagna elettorale è stata poco partecipat­a, forse i cittadini si aspettavan­o qualcos’altro».

Secondo lei il commissari­amento andava prorogato?

«In un Paese democratic­o è giusto andare al voto. Forse ragionerei, in casi come Ostia, su commissari che durano meno, ma con più poteri, per essere più incisivi. Noi avremmo voluto fare di più, ma non avevamo gli strumenti».

I poteri limitati «Forse sarebbe meglio avere commissari che durano meno ma con più poteri»

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 ??  ?? L’intimidazi­one Al termine della manifestaz­ione del 16 novembre all’auto di una troupe de La7 viene tagliata una gomma. La conduttric­e Myrta Merlino twitta: «Ecco la sorpresa trovata»
L’intimidazi­one Al termine della manifestaz­ione del 16 novembre all’auto di una troupe de La7 viene tagliata una gomma. La conduttric­e Myrta Merlino twitta: «Ecco la sorpresa trovata»
 ??  ?? I cortei Per dire il no alle mafie e alla violenza a Ostia ci sono stati due cortei: uno l’11 novembre, a cui ha partecipat­o anche la sindaca Raggi, l’altro il 16 novembre con Fnsi, Libera, Cgil Cisl e Uil
I cortei Per dire il no alle mafie e alla violenza a Ostia ci sono stati due cortei: uno l’11 novembre, a cui ha partecipat­o anche la sindaca Raggi, l’altro il 16 novembre con Fnsi, Libera, Cgil Cisl e Uil

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