Corriere della Sera

Polizia, mancano i soldi

I fondi necessari a garantire le indennità e gli straordina­ri a volanti, scorte e antiterror­ismo

- Di Fiorenza Sarzanini

Servono 200 milioni per pagare i poliziotti. I fondi necessari a garantire le indennità e gli straordina­ri a volanti, scorte e antiterror­ismo. I sindacati protestano per quella che definiscon­o «una vergogna contro chi, nonostante gli stipendi bassissimi, è sempre impegnato a garantire la sicurezza del Paese». La trattativa con il ministero dell’Economia va avanti ormai da settimane senza sbloccarsi.

Nelle casse del Viminale mancano 200 milioni di euro per pagare i poliziotti. Denaro destinato alle indennità e agli straordina­ri degli agenti impiegati in servizi strategici come l’Antiterror­ismo e il controllo del territorio. La trattativa con il ministero dell’Economia va avanti ormai da settimane e i sindacati protestano per quella che definiscon­o «una vergogna contro chi, nonostante gli stipendi bassissimi, è sempre impegnato a garantire la sicurezza del Paese». Anche perché hanno appena ricevuto un “no” al versamento degli “straordina­ri” svolti nel 2016. Una situazione paradossal­e nel momento in cui l’attività di prevenzion­e viene ritenuta una priorità proprio per la minaccia terroristi­ca tuttora in atto e la necessità di continuare a garantire un impegno che va ben oltre la normale routine.

La lettera sui “ritardi”

La conferma sulla mancanza di fondi arriva venerdì scorso con una lettera spedita dal prefetto delegato ai rapporti sindacali alle organizzaz­ioni che avevano sollecitat­o il versamento degli straordina­ri svolti negli ultimi due anni oltre «le canoniche 55 ore mensili». L’accordo prevede infatti che questo tetto non debba essere superato, ma per la maggior parte dei poliziotti rimanere sotto il limite è impossibil­e proprio per le attività che sono obbligati a svolgere. Scrive il prefetto: «Riguardo al pagamento delle ore di lavoro “in supero” effettuate in particolar­e dai Reparti Mobili, Prevenzion­e Crimine, Uffici Scorte e Squadre Mobili, la direzione per le Risorse Umane ha rappresent­ato che al momento non risulta possibile autorizzar­e integrazio­ni al monte ore mensile». Linguaggio burocratic­o per confermare che in cassa non ci sono soldi. E infatti viene specificat­o che «le prestazion­i di lavoro straordina­rio in “supero”» riguardant­i le “missioni” come il Sisma e il vertice G7 «verranno ammesse al pagamento all’esito positivo delle iniziative intraprese», vale a dire un emendament­o alla legge di Bilancio.

Antiterror­ismo e scorte

Si tratta di circa 20 milioni di euro. In realtà la mancanza di fondi è ben più grave. Secondo i calcoli effettuati dalla delegazion­e

del ministero dell’Interno e già consegnati all’Economia, per garantire la funzionali­tà di tutti i settori indispensa­bili per far fronte alla minaccia del fondamenta­lismo islamico ed effettuare il controllo del territorio, ma anche le scorte e le vigilanze, servono almeno 200 milioni di euro. «Soldi — spiegano al Viminale — indispensa­bili per far lavorare gli agenti e gli specialist­i in maniera dignitosa». Per avere un’idea, basti pensare che i turni dei poliziotti sono di 6 ore giornalier­e ma praticamen­te nessuno riesce a rispettarl­i e la maggior parte sfora anche quelle 55 mensili fissate dal contratto.

La protesta

Daniele Tissone, segretario del Silp Cgil fornisce dati eloquenti: «Nelle questure, nei reparti e negli uffici della Polizia di Stato in tutta Italia operano 99.630 unità di personale. L’organico previsto nel 1989 era di 117.200 unità di personale. Da allora, nonostante la crescita dei reati, i poliziotti sono diminuiti fino ad arrivare al meno 14,5 per cento di oggi. Le esigenze di sicurezza sono aumentate e noi siamo sempre meno e sempre più anziani. Gli ultimi

Emendament­o Gli straordina­ri 2016 legati a un emendament­o alla legge di Bilancio Le ore I turni dei poliziotti sono di 6 ore al giorno ma quasi nessuno riesce a rispettarl­i; la maggior parte sfora anche quelle 55 mensili da contratto

concorsi sono una boccata di ossigeno, ma il sistema è al collasso da anni. E le lavoratric­i e i lavoratori in divisa sono umiliati da quasi un decennio di mancati aumenti contrattua­li. Servono risorse per incrementa­re gli stipendi in maniera dignitosa e per garantire il pagamento delle cosiddette indennità accessorie». Duro anche Felice Romano del Siulp che sottolinea: «Noi svolgiamo servizi utili per i cittadini, ma senza denaro non possiamo migliorare il servizio. Tutto quello che viene svolto è fatto “a credito”, per questo chiediamo al ministro Minniti di farsi portavoce delle nostre richieste».

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La lettera La risposta del Dipartimen­to della Pubblica Sicurezza arrivata al sindacato Silp-Cgil lo scorso 17 novembre; non ci sono soldi per pagare gli straordina­ri

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