«Per la licenza ho ipotecato casa Servono norme uguali per tutti»
«Se rifarei il tassista? Mai». Dopo 15 anni Marco Marangelo, 55 anni, romano, licenza numero 2362, si dice «pentito» e a sua figlia 18enne «mai farei fare questo lavoro».
Perché a 40 anni ha deciso di fare il tassista?
«È stata una scelta obbligata. Lavoravo in ufficio, impiegato in un’azienda privata di elettronica. Poi ho perso il lavoro e mi sono dovuto arrangiare, non è facile reinventarsi a 40 anni. Ho deciso di prendere un taxi: ho ipotecato la casa per comprare la licenza, 136.500 euro che ancora sto pagando».
Perché non ha scelto una licenza da Ncc? Ha costi molto inferiori...
«Perché io preferisco vivere e avere il mio tempo libero: gli Ncc lavorano 24 ore al giorno, noi abbiamo i turni, poi ci dobbiamo fermare. Per questo ho scioperato».
Vorrebbe lavorare anche lei 24 ore al giorno?
«No, però vorrei che tutti lavorassimo secondo le stesse regole. Oppure, tutti senza regole. Ma nelle stesse condizioni. Io devo applicare determinate tariffe, ho un tassametro, un orario, se non lo rispetto vengo multato. Un Ncc con la licenza presa in Calabria arriva qui a Roma, si prende i miei clienti e fa pagare il prezzo che vuole. E nessuno lo controlla. È come se io mi mettessi davanti a una tabaccheria a vendere le sigarette al prezzo che dico io».
Vi accusano di essere contro la modernità...
«Ma si figuri, io vengo dal mondo dell’elettronica, sono per il numero unico e mi sto per iscrivere alla app MyTaxi, ma sono qui davanti al ministero dei Trasporti per chiedere solo una cosa: regole uguali per tutti».
Un Ncc con la licenza presa in Calabria arriva qui a Roma e fa pagare il prezzo che vuole È come se io mi mettessi davanti a una tabaccheria a vendere le sigarette al prezzo che dico io