Corriere della Sera

Scalfari: meglio Berlusconi che i 5 Stelle

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«Certo, come tutti nel Movimento ho diritto a candidarmi per un secondo mandato. Ma in questo momento non esiste nessuna ipotesi di staffetta con Luigi Di Maio. Non ho pensato a nessun tipo di strategia, la mia è una scelta umana, personale»: Alessandro Di Battista spiega così i motivi della sua scelta di non correre per un seggio alle prossime Politiche. E attacca chi lo ha criticato: «A qualcuno sembra più disdicevol­e un deputato con un seggio quasi sicuro che non si ricandida che il mercato delle vacche a cui spesso assistiamo per rincorrere una poltrona».

È un addio o un arrivederc­i ai palazzi della politica?

«Non è né un addio né un arrivederc­i. Resto a fare politica con il Movimento ma in altre forme, fuori dai palazzi».

Quando ha capito che non si sarebbe ricandidat­o?

«L’ho dichiarato a metà legislatur­a che non mi sarei ricandidat­o e quello che dico faccio. Voglio dedicarmi alla controinfo­rmazione, alla ricerca di politiche innovative a livello mondiale».

Molti attivisti però auspicano un suo ripensamen­to.

«La mia decisione è presa, però considero le parole degli attivisti come un attestato di stima nei miei confronti».

Quanto ha inciso il fatto di essere diventato padre?

«La nascita di Andrea ha dato più forza una decisione già presa. Ti mette davanti alle tue aspirazion­i e le mie sono quelle di stare di più con lui, con sua madre e di dedicarmi alla politica in maniera diversa, con modalità diverse. Ad esempio studiando le ricerche su quei diritti acquisiti in altri Paesi che da noi sembrano utopie, come alcune politiche sociali nei Paesi scandinavi».

Come le ha cambiato la vita suo figlio?

«È incredibil­e: non avrei mai pensato che un esserino che non parla e non cammina potesse rivoluzion­are così tanto il mio mondo».

Cosa le ha detto Grillo?

«Mi ha detto che mi capiva. Beppe mi ha sempre capito e io mi sono sempre sentito compreso da lui».

E come l’ha presa Di Maio?

Grillo ha detto che capiva, da lui mi sono sempre sentito compreso Sui privilegi da ex membro del Parlamento agirò da 5 Stelle: siamo stati noi a farli abolire

«Guardi siamo davvero una squadra. Il nostro rapporto è granitico e per me sarà un

Tra il candidato 5 Stelle Luigi Di Maio e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi «sceglierei Berlusconi». Parola di Eugenio Scalfari — fondatore di Repubblica, che nella sua carriera ha condotto numerose battaglie nel campo antiberlus­coniano —, intervista­to ieri da Giovanni Floris a DiMartedì su La7. «Se dovesse scegliere tra Di Maio e Berlusconi per affidare il Paese a uno dei due — chiede Floris —, quale scegliereb­be?». La risposta è secca: Berlusconi. «Sono stato suo amico per almeno tre anni, quando non si occupava di politica, ma di television­e», racconta Scalfari. «Scegliereb­be me perché è una persona intelligen­te», è il commento di Silvio Berlusconi: «I 5 Stelle hanno un’incapacità e una voglia di far male, odiano il benessere, penalizzer­ebbero il ceto medio e gli imprendito­ri».

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