La cancelliera fatica a trovare un partner Schäuble si prepara a scendere in campo
Angela Merkel non ha intenzione di gettare la spugna. L’ha detto e nessuno lo mette in dubbio. Questo, forse, è l’aspetto più interessante della crisi politica tedesca dal punto di vista degli europei. Una Ue e un’Eurozona senza la cancelliera che ne è stata la leader e l’ancora attraverso le crisi finanziaria, greca, ucraina e dei rifugiati sarebbe un animale molto diverso. La combinazione tra il peso economico-politico della Germania e l’autorevolezza di Frau Merkel è ciò che ha fatto di Berlino il centro di gravità dell’Europa negli anni scorsi. Non è scontato, però, che la leader superi anche la sua di crisi, quella che si è creata con la sconfitta della Cdu alle elezioni del 24 settembre e si è palesata con il fallimento dei colloqui per formare una coalizione di governo tra quattro partiti.
Non è però il caso che chi avversa l’egemonia tedesca di questo decennio festeggi e chi la apprezza si fasci la testa. Perché la Cdu ha un asso nella manica del quale in questi giorni di caos politico a Berlino non si è quasi parlato. Sullo sfondo, c’è Wolfgang Schäuble.
Merkel al momento è cancelliera e rimarrà tale fino a quando il presidente federale non darà un incarico per formare un nuovo governo. Lo dice l’articolo 69 delle Costituzione: cancelliere e ministri restano in carica «fino alla nomina dei successori». Da questa posizione, la leader cristiano-democratica cerca ora di tessere una rete di salvataggio della legislatura per la quale si è votato il 24 settembre, in collaborazione con il presidente Frank-Walter Steinmeier. Ma se non ci riuscisse dice che vuole essere lei a guidare il suo partito, la Cdu, alle elezioni che dovrebbero essere indette (dopo una procedura istituzionale complicata). In questo avrà qualche difficoltà. Fino a quando è stata vincente, la sua posizione nel partito e in tutta la galassia cristiano-democratica non è mai stata in discussione. Ora, però, si è visto che può perdere.
Soprattutto, sta crescendo l’impressione che pochi degli altri partiti vogliano fare una coalizione con lei. Non i socialdemocratici e non i liberali. Naturalmente non la sinistra della Linke e il movimento nazionalista AfD. Restano i Verdi, che però non bastano a fare una maggioranza e soprattutto non sono amati dal partito gemello della Cdu, la bavarese Csu. Merkel rischia insomma di non essere maritabile.
È a quel punto che la Cdu potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di sostituirla e di mettere in campo una figura diversa, possibilmente un peso massimo in Germania e in Europa. Schäuble sarebbe probabilmente la persona giusta. Anche in attesa che i giovani cristiano-democratici, finora nell’ombra della cancelliera, si facciano avanti. Ieri, Schäuble, che intanto è diventato presidente del parlamento, ha fatto al Bundestag un discorso accorato per dire che i partiti devono garantire un governo, per il Paese e per il resto del mondo. In effetti, il resto dell’Europa guarda con attenzione. In fondo sa che Schäuble potrebbe essere la continuità se Merkel non dovesse farcela.
Le difficoltà Sono in pochi negli altri partiti a voler entrare in una coalizione guidata da Merkel Lo scenario La Cdu potrebbe allora sostituirla con un peso massimo come l’ex ministro delle Finanze