Il grande esodo degli ebrei di Parigi «Aggrediti e costretti ad andare via»
IL REPORTAGE ANTISEMITISMO IN FRANCIA
dal nostro corrispondente a Parigi
Poco lontano dal celebre ristorante kasher tunisino Nini e dallo Schwartz’s Deli di ispirazione newyorchese, sta nascendo in rue de Courcelles il grande «Centro europeo dell’ebraismo», uno spazio di 5000 metri quadrati che ospiterà una sinagoga da 600 posti e sale per spettacoli ed esposizioni. Il centro aprirà entro la Pasqua ebraica e sancisce il ruolo del XVII arrondissement di Parigi, nel nordovest della capitale, come nuovo cuore dell’ebraismo francese ed europeo accanto all’antica presenza nel Marais. Dei 350 mila ebrei della regione parigina, circa 60 mila negli ultimi anni hanno traslocato. Molti hanno abbandonato i quartieri più difficili delle periferie per trasferirsi nella nuova «piccola Gerusalemme» del XVIIème, o nel triangolo d’oro Le Raincy-Villemomble-Gagny appena fuori la capitale.
Un esodo interno discreto, qualche volta segno di successo e ascensione sociale, più spesso provocato dagli atti di antisemitismo che a Saint Denis, Bondy, La Courneuve, Sarcelles, Stains e altri comuni del Grand Paris sono cominciati con la seconda Intifada dei primi anni Duemila e si sono intensificati dopo le stragi di Merah a Tolosa e gli attentati islamisti a Parigi.
Tanti ebrei francesi spinti dall’insicurezza hanno fatto la loro aliya e sono andati a vivere in Israele: nel 2015 sono stati oltre 8000, i più numerosi al mondo per il secondo anno consecutivo. Molti altri che continuano a considerare la Francia come il loro Paese scelgono di cambiare zona e di vivere raggruppati.
La vitalità ebraica del XVIIesimo e di altri quartieri è frutto anche di una realtà drammatica: violenze e aggressioni costringono gli ebrei francesi La casa devastata di un ingegnere Arco di Trionfo XVII arrondissement RuedeCourcelles Arco di Trionfo
Torre Eiffel
SARCELLES STAINS SAINT-DENIS LA COURNEUVE Le Marais Notre-Dame BONDY