Corriere della Sera

Il Napoli non abdica

Tre gol allo Shakhtar, Sarri non pensa solo al campionato

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Pasini

Chi se non lui? Lorenzo Insigne, salvatore mancato della patria, è stato ieri il salvatore del Napoli e del suo sogno di rimanere nella grande Europa. Lo ha fatto con un gol magnifico — un tiro a giro dal lungomare dopo essersi accentrato da sinistra, un gesto tipico che non a caso chiamiamo gol alla Insigne – estratto all’improvviso da una partita complessa e scomoda contro un ottimo avversario in pieno controllo. Ma questa è la forza dei giocatori diversi: entrano in scena quando lo sentono, cambiano il copione logico con la loro lucida follia e mostrano la via ai compagni. Non a caso, il Napoli poi si è acceso, ha segnato altri due gol con Zielinski e Mertens e ha steso 3-0 lo Shakhtar Donetsk.

Paragonare questa notte con quella dell’Italia con la Svezia verrà naturale a molti, ma ormai è inutile. Più importante è che nella scia di Insigne il Napoli abbia compiuto il primo passo per la sopravvive­nza in Champions. Alternativ­a alla vittoria ieri non c’era e gli azzurri hanno eseguito, divincolan­dosi tra molte difficoltà iniziali. Lo Shakhtar infatti è squadra buona e vera e — in un San Paolo con appena 10mila anime — lo ha dimostrato con un primo tempo di palleggio, tecnica, rapidi flash offensivi e una fase difensiva esemplare. Praticamen­te, insomma, imitando il Napoli com’era accaduto all’andata. E i sarriani hanno nuovamente patito. Diawara annegava nei raddoppi e da una sua palla persa nasceva al 10’ la palla gol che Taison sprecava; Hamsik non tesseva; Zielinski era pasArrivat­o sivo; il tridente era imploso. L’unica chance arrivava al 28’ con Insigne che impegnava Pyatov da fuori, ma poi era ancora lo Shakhtar a offendere con Marios e Fred, ai quali rispondeva bene Reina.

Servivano pazienza, la ferocia chiesta da Sarri alla viglia e, soprattutt­o, un tocco magico. quello con Insigne, gli ucraini si sono scollegati nel tentativo di pareggiare e il Napoli, liberatosi mentalment­e, ha potuto affondare negli spazi come sa. Diawara è salito di tono; i terzini hanno trovato più aria; Callejon è diventato più preciso; Zielinski, da ala sinistra, ha prima mancato un gol fatto e poi ha stampato il 2-0 su assist di Mertens in un’azione sullo stretto finalmente molto sarriana. La resa della squadra di Fonseca era ufficiale e Mertens di testa su sponda di Albiol la controfirm­ava senza pietà per un 3-0 inimmagina­bile solo mezz’ora prima. Ma questo è stato il merito maggiore del Napoli: non restare invischiat­o nella tela ucraina e perseverar­e nel tessere la propria.

Ora non resta che mettersi buoni, occuparsi del campionato contro Udinese e Juve e poi gettarsi nell’ultima decisiva giornata a Rotterdam con il Feyenoord. Là, per evitare quello che, comunque lo si voglia guardare, sarebbe un fallimento, l’obbligo sarà ancora vincere e poi aspettare un favore dal City. Guardiola si impegnerà al 100%, questo è certo. Il mistero riguarda lo Shakhtar e la sua capacità di strappare un punto alla squadra più forte d’Europa. Il finale del thriller resta tutto da scrivere.

Sarri Abbiamo sofferto mezz’ora poi siamo usciti nella ripresa. Insigne? Non riesco proprio a rinunciarc­i Insigne Ci crediamo anche se sappiamo che non dipende solo da noi ma anche dal City che deve vincere

 ??  ?? Capolavoro Lorenzo Insigne, 26 anni, ha messo a segno con una prodezza il gol del vantaggio del Napoli contro lo Shakhtar. Arriverann­o poi le reti di Zielinski e di Mertens a confeziona­re il 3-0 definitivo che tiene aperte le speranze di qualificaz­ione...
Capolavoro Lorenzo Insigne, 26 anni, ha messo a segno con una prodezza il gol del vantaggio del Napoli contro lo Shakhtar. Arriverann­o poi le reti di Zielinski e di Mertens a confeziona­re il 3-0 definitivo che tiene aperte le speranze di qualificaz­ione...

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