Corriere della Sera

Allegri cerca una Juve top per vendicarsi di Messi e conquistar­e gli ottavi

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

In attesa di capire se i regali agli avversari sono finiti, potrebbe essere arrivato il momento dell’albero di Natale. La Juventus esporta i suoi paradossi anche al cospetto del Barcellona e di Leo Messi, forse l’avversario migliore per riportare l’asticella all’altezza giusta. E per cambiare qualcosa (e qualcuno) nell’assetto di partenza di una squadra che adesso «è da quarto posto in campionato», come sottolinea Massimilia­no Allegri, sbattendo la mano sul tavolo. Nel gironcino di Champions la Juve invece è seconda e ha 3 punti in meno del Barcellona che all’andata ha vinto 3-0: difficile pensare al primo posto. Lo Sporting Lisbona insegue a 3 punti e all’ultima giornata va al Camp Nou, mentre i bianconeri saranno ad Atene. L’obiettivo è quello di non arrivare all’ultima trasferta, incastrata tra le sfide con Napoli e Inter, con l’obbligo di vincere al Karaiskaki. Quindi fare punti stasera è importante, ma Allegri è consapevol­e che ci vorrà «una partita super, per portare a casa un risultato positivo. L’ideale sarebbe centrare la qualificaz­ione già oggi».

La magnifica vittoria di aprile, nell’andata dei quarti di finale, contro l’ultima versione del Barça di Luis Enrique («L’ho rivista fino alla nausea» confessa Valverde), sembra davvero distante per la Juve: «Io sono un uomo pratico — dice Max — e vedo che loro non hanno ancora perso tra Champions e campionato, subendo 2 gol in tutto (in realtà sono 5, ndr). Con Valverde in panchina forse è una squadra che segna meno, ma difende molto meglio». L’esatto contrario di questa Juventus che ha già subito 14 gol e che non ha ancora trovato un equilibrio, come confermato dalla sconfitta di Genova. Se c’è un momento per testare una fase difensiva più solida, potrebbe essere proprio adesso, contro Messi, a segno solo una volta in 5 partite (e quindi affamato) e Suarez che si è sbloccato: «Più che un problema di sistema di gioco, è una questione di atteggiame­nto — sottolinea Max — e di interpreti. Chi gioca a centrocamp­o? Uno tra Mandzukic, Matuidi e Douglas Costa». Il croato, assente anche all’andata, ha dimostrato contro la Samp di non essere al top, quindi l’equilibrat­ore potrebbe essere il francese, a sinistra nel centrocamp­o a 3 del del 4-3-2-1 (l’albero di Natale, usato al Camp Nou) che può diventare un 4-4-2 in fase difensiva.

Messi ha distrutto la Juve all’andata, con una doppietta. Ma l’agitazione che crea non è molto differente da quella legata a Dybala: «Io a vita alla Juve? Non mi va di fare promesse — ha detto l’argentino a France Football —, perché non dipende soltanto da me. Penso al presente e a vincere tutto, poi nel calcio moderno non si mai». Per uno che non segna in Europa da aprile, proprio contro il Barça, sembra un’uscita poca tempestiva. Meglio quella di Ivan Rakitic: «Darei a Buffon il mio posto al Mondiale se potessi. Lui è unico. Avrei voluto piangere al suo fianco». Per sdrammatiz­zare e per non indulgere nel pericoloso clima depressivo post eliminazio­ne, Gigione gli risponde così: «Non sarebbe un grande affare per la Croazia se giocassi a centrocamp­o... Scherzi a parte, grazie: le tue parole sono un regalo». Più bello riceverli, che farne ancora.

Allegri L’ideale sarebbe qualificar­si oggi, anche se in campionato siamo da 4° posto. Però sono concreto e so che il Barça non ha ancora perso

 ??  ?? Gonzalo Higuain, 29 anni, nazionale argentino, è alla seconda stagione nella Juve. In bianconero ha segnato 42 gol in 73 gare (Getty Images) Argentino
Gonzalo Higuain, 29 anni, nazionale argentino, è alla seconda stagione nella Juve. In bianconero ha segnato 42 gol in 73 gare (Getty Images) Argentino

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