Corriere della Sera

Malagò: «Se la A non si muove, agiremo noi»

- d. d.

Dieci minuti nel suo ufficio presidenzi­ale: Malagò non concede di più, ha fretta, deve chiudere la due giorni degli Stati generali dello Sport italiano alla grande con l’ex ministro Paola Severino e Gianni Letta, amico di Malagò e del mondo italiano a Cinque Cerchi. Un congresso costruito bene, dove idee e uomini di sport si sono dati una mano, le prime alimentand­o i secondi. Il migliorame­nto viene dal confronto, le verità a senso unico creano il deserto. Due giorni per pensare sportivo, dieci minuti per chiarire le idee al calcio.

Presidente, dopo le dimissioni di Tavecchio sarà commissari­ata la Federcalci­o?

«Al momento legali e studiosi stanno studiando la situazione. Questione di ore e ci forniranno le loro valutazion­i». Qual è il problema? «Di due tipi. Quello sostanzial­e: c’è una grave crisi di governo federale. Bisogna affrontarl­a. Il problema formale è più sottile, ma non meno importante. Ha bisogno di quell’analisi a cui ho accennato».

Il momento è delicato e lei ha convocato la Giunta Coni: una decisione verrà presa. Per esempio il commissari­amento della Federcalci­o.

«Ho appena detto che dovremo prima

raccoglier­e le valutazion­i legali dei nostri consulenti e poi prendere le opportune decisioni. Non è detto che si vada verso un commissari­amento. Si possono attendere fasi importanti del calcio italiano: l’Assemblea di Lega di serie B e quella di serie A». Entrambe commissari­ate.

«Appunto. Se troveranno un loro presidente sarà un passo avanti...».

Non ci sono riuscite finora. La B non è messa male (l’avvocato romano Mauro Balata da commissari­o a presidente), ma in serie A il conflitto è sovrano.

«Allora bisognerà intervenir­e con tutti gli strumenti del caso: sono alla guida di una istituzion­e che ha il dovere di trovare la giusta soluzione ai problemi».

Senza presidente di A scatterà quindi il commissari­amento della Figc? La Lega di A ha tempo fino all’11 dicembre.

«Mai dimenticar­e che i presidenti di società per primi, tempo fa, chiesero il commissari­amento. Bisogna procedere col buon senso, attenuando le tensioni e cercando la soluzione ideale». Ha in testa il nome del commissari­o?

«Non so nemmeno se ci sarà e mi si chiede il nome. Io non sono per gli autogol».

Il nome ce l’ha eccome. Lui saprebbe cosa fare.

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