Vincitori e vinti
«Babylon Berlin», la serie più ambiziosa della tv tedesca
In questi casi non sappiamo se apprezzare di più il racconto o abbandonarci al piacere della ricostruzione, tanto è accurata, rispettosa dei particolari, storicamente impeccabile. «Babylon Berlin», la serie creata da Tom Tykwer, Henk Handloegten e Achim von Borries, è tratta dal romanzo di Volker Kutscher Der Nasse Fisch (Il pesce bagnato) in uscita da Feltrinelli con il titolo preso a prestito dalla serie (Sky Atlantic, martedì, 21.15).
Berlino, 1929. La capitale tedesca è al centro del mondo, magica e cosmopolita, ma è anche una città sull’orlo dell’abisso, dove covano tutte le tensioni, le angosce e le deliranti ambizioni di un paese uscito a pezzi dalla guerra. Il giovane ispettore Gereon Rath (Volker Bruch), appena arrivato da Colonia, è stato assegnato alla Buoncostume perché ha una missione segreta da compiere.
Deve difendere il buon nome di Konrad Adenauer, al tempo sindaco di Colonia, vittima di un ricatto legato a film pornografici. Le vicende del funzionario s’intrecciano con quelle della giovane stenografa Charlotte Ritter (Liv Lisa Fries).
Rath è ancora perseguitato dai fantasmi del suo passato da giovane soldato nelle trincee della Francia settentrionale ed è in terapia. È la Berlino degli anni venti, quella descritta da Alfred Döblin in Berlin Alexanderplatz (1929) o dal film di Bob Fosse Cabaret (tratto, a sua volta, dai racconti berlinesi di Christopher Isherwood), quella della fallita rivoluzione spartachista, della lotta fuori confine tra trotskisti e stalinisti, della Repubblica di Weimar.
Intanto, il Kurfürstendamm è il viale dove tutto accade, dove la tragedia si nasconde sotto il riso del Kabarett. Babylon Berlin è la produzione seriale più ambiziosa della televisione tedesca, una coproduzione Sky e Beta Film: 40 milioni di euro per realizzare 16 episodi e, come amano dire i nostri produttori, «i soldi si vedono». Fastosa la colonna sonora.