Corriere della Sera

«Lavoro anche per mio figlio»

L’INTERVISTA VIRGINIA RAGGI La sindaca: aiuterò Lombardi a vincere nel Lazio

- Di Andrea Arzilli

Virginia Raggi: no alla rassegnazi­one, lavoro anche per mio figlio.

ROMA Sindaca Raggi, si aspettava la vittoria così netta a Ostia?

«È la dimostrazi­one che i romani sono con noi. E un invito a continuare. Nulla va dato per scontato, ma devo dire che abbiamo sempre sentito forte il sostegno dei cittadini sul territorio».

Di Maio ha parlato di «effetto Raggi» in positivo.

«Siamo sulla strada giusta. I cittadini stanno premiando la nostra caparbietà. Vedono che stanno arrivando i risultati».

Il segnale di Ostia come si riflette su Roma?

«Ci spinge a proseguire, è un incoraggia­mento. Spesso per strada mi dicono: non mollate. Noi non abbiamo alcuna intenzione di fermarci».

Avete vinto a Nuova Ostia, al primo turno aveva dominato CasaPound.

«Le sottolineo un dato importante. Tra primo e secondo

turno sono state richieste circa 4 mila nuove schede elettorali. Alcune persone che non erano andate a votare al primo turno, hanno deciso di tornare alle urne e molte hanno votato per noi. CasaPound è un pericolo. Gli estremismi nascono dal disagio sociale, non vanno mai sottovalut­ati».

L’aggression­e di Roberto Spada al giornalist­a e all’operatore della Rai ha convinto molti elettori di sinistra e del Pd a votare M5S?

«Davanti alla violenza credo non ci debbano essere divisioni. Per questo siamo scesi in piazza senza bandiere. Il dialogo avviene tutti i giorni sui progetti. Se ce n’è uno buono delle opposizion­i siamo pronti a votarlo. Mi augurerei che anche gli altri facessero lo stesso con noi».

Grillo ha detto che voleva mangiare i giornalist­i per poi vomitarli. Lei è scesa in piazza due volte per la libertà di stampa.

«Non confondiam­o la satira con la violenza. L’ironia disarma gli interlocut­ori. Ce lo ha insegnato Dario Fo. Sa qual è la risposta all’ironia? Una risata. A volte basterebbe prendersi meno sul serio. Io sono per la libertà di stampa e non è vero neanche che mi sottraggo alle domande dei suoi colleghi. Come vede le sto rispondend­o».

Lei ha chiesto «poteri speciali» e siede al tavolo con il ministro Calenda: non è un ridimensio­namento del Campidogli­o?

«Sono il sindaco di Roma e di tutti i romani. Se serve alla mia città, comunque, io siedo a tutti i tavoli istituzion­ali. Questo dovrebbe essere il modo di ragionare di chi fa politica. Se ci sono realmente nuove risorse, ben venga chi vuole collaborar­e con noi. Le porte sono sempre aperte».

Il 9 gennaio si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio per lei.

«Sono molto serena».

Come sono i rapporti con Roberta Lombardi, candidata alla Regione?

«Non cado nella trappola mediatica della contrappos­izione tra me e Roberta. Le faccio un grande “in bocca al lupo”. Le darò una mano e vinceremo insieme».

Di Battista ha annunciato che non si ricandider­à per dedicarsi al figlio? Lei che farà?

«Fare politica non significa avere una “poltrona”. Alessandro continuerà a fare politica fuori dal “Palazzo”. Non confondiam­o politica con potere. Io voglio migliorare la vita dei romani e di mio figlio. Continuerò a farlo qualsiasi cosa faccia».

Quali sono le cose che a Roma non sopporta?

«La rassegnazi­one. Noi romani dobbiamo rimboccarc­i le maniche e far splendere la nostra città. Il voto che ci ha portato in Campidogli­o è espression­e di questa volontà di cambiament­o. È una responsabi­lità grande, ma non mi tirerò mai indietro».

La libertà di stampa Grillo sui giornalist­i fa solamente satira A Ostia ho sfilato per la libertà di stampa

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In Comune Virginia Raggi, 39 anni, sindaca di Roma per i Cinque Stelle

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