Corriere della Sera

Bari, la consiglier­a insultata «So chi scrive con la matita»

Il giallo dell’offesa sessista durante un voto segreto in Comune

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C’è il fattaccio: un insulto sessista, nero su bianco, scritto sulla scheda di una votazione del consiglio comunale di Bari contro un’esponente di opposizion­e, Irma Melini. C’è il giallo: perché la caccia al colpevole non è ancora terminata e la scheda resta anonima. C’è la polemica politica, che va avanti da giorni: con i consiglier­i che esprimono subito solidariet­à alla collega, si dicono disposti in maggioranz­a a sottoporsi a perizia calligrafi­ca ma poi in maggioranz­a fanno retromarci­a. E c’è, alla fine, una nota tra il tragico e la farsa: l’esperta calligrafi­ca scelta dal consiglio «a quanto ho appreso — ha aggiunto ieri la consiglier­a Melini — sembra essere venuta a mancare ad agosto scorso».

Insomma, non si sono calmate le acque, a Bari, a nove giorni dal fatto, dal 14 novembre, quando in consiglio comunale, durante una votazione a scrutinio segreto, il presidente dell’assemblea interrompe lo spoglio: su quella scheda c’è un’offesa rivolta alla consiglier­a Melini da un collega. Lei insiste per sapere cosa ci sia scritto e il presidente, Pasquale Di Rella, legge in aula: «Irma la tr...». «Mi sono sentita male — racconta lei —, sono stata portata fuori dall’aula dagli assessori. Con me c’erano tutte le colleghe: Irma Melini, 38 anni, al centro della foto, circondata dalle rappresent­anti di partiti e associazio­ni che le hanno espresso solidariet­à

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